20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Calciomercato

Tra Fiorentina e Milan scoppia un caso diplomatico

All’origine della polemica tra le due società un’uscita del diesse rossonero Mirabelli stigmatizzata dalla dirigenza viola: «Dichiarazioni totalmente fuori luogo e decisamente evitabili». Il direttore dell’area tecnica del Milan ha immediatamente risposto con le scuse del caso.

Il croato Kalinic all'origine della polemica tra Fiorentina e Milan
Il croato Kalinic all'origine della polemica tra Fiorentina e Milan Foto: ANSA

MILANO - Galeotto fu Nikola Kalinic. L’affare che ha portato il centravanti croato dalla Fiorentina al Milan sembra aver lasciato strascichi polemici non indifferenti, malgrado la positiva conclusione della trattativa. Questo almeno è quanto risulta leggendo il curioso botta e risposta tra dirigenza viola e rossonera al termine della presentazione del bomber. All’origine della polemica ci sarebbe un’uscita tanto ingenua quanto innocua del direttore dell’area tecnica del Milan Massimiliano Mirabelli, a cui il club gigliato ha risposto addirittura con un comunicato ufficiale: «ACF Fiorentina esprime stupore e dissenso per il tono utilizzato dal Direttore Sportivo di AC Milan Massimiliano Mirabelli durante la presentazione del calciatore Nikola Kalinic. I termini utilizzati dal Dirigente rossonero, che parlando della possibilità di far tornare il calciatore croato alla Fiorentina, ha usato un denigratorio «là», appaiono totalmente fuori luogo e decisamente evitabili. Ci terremmo a ricordare al DS Mirabelli che la Fiorentina è una società importante nella quale hanno giocato campioni che hanno fatto la storia del calcio e che questo Club rappresenta Firenze, una delle città più belle e conosciute al mondo e che pertanto merita e pretende, nel riferirsi ad esso oggi e in futuro, un rigoroso rispetto».

Scuse immediate
Quasi interdetti di fronte a cotanta veemenza, i vertici rossoneri si sono affretti a rispondere tramite le parole dello stesso Mirabelli che si è premurato di far giungere le sue scuse alla Viola: «Provo da sempre grande stima e ammirazione per la Fiorentina, la sua proprietà, i suoi manager, i suoi tifosi. Se qualcuno ha percepito nelle mie parole una mancanza di rispetto, me ne scuso. Credo fosse evidente, per il tono, la mia espressione, lo stesso linguaggio del corpo, che quanto detto non voleva che essere una battuta colloquiale, certo non un contenuto dal tono denigratorio».