28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Calcio

La nuova vita di Adriano Galliani

Dopo l’addio al Milan, l’ex amministratore delegato e vicepresidente vicario rossonero è pronto a ripartire con una nuova avventura lontana dal mondo del calcio e dello sport, ma sempre accanto a Silvio Berlusconi

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan fino allo scorso aprile
Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan fino allo scorso aprile Foto: ANSA

MILANO - Per oltre trent’anni la premiata ditta Berlusconi-Galliani ha portato il Milan in cima al mondo, collezionando successi, trionfi e portando il club milanese a diventare il più titolato al mondo, il più vincente in Europa. Lo scorso aprile, Silvio Berlusconi ha ceduto le quote di maggioranza al gruppo cinese rappresentato da Yonghong Li, chiudendo un’epoca forse irripetibile non solo per il Milan, ma per l’intero pianeta calcistico; Berlusconi ha detto addio, e con lui anche il fido scudiero Adriano Galliani, sostituito in rossonero da Marco Fassone e per il quale la nuova società non ha ritagliato nessun altro ruolo. Su un dirigente esperto e capace come Galliani si sono scatenate diverse offerte: dal Genoa che lo avrebbe voluto come primo dirigente al fianco del presidente Preziosi (peraltro grande amico dell’ex amministratore delegato milanista), alla Lega Calcio che lo avrebbe gradito come presidente (incarico già ricoperto dallo stesso dirigente brianzolo), oltre a qualche società straniera che volentieri si sarebbe avvalsa del sapere calcistico di Galliani. Niente di tutto questo, perché la coppia Berlusconi-Galliani non si separa, non molla e anzi rilancia: niente più calcio, però, perché Adriano Galliani è pronto a scendere in politica accanto al Cavaliere, ricoprendo un ruolo non ancora chiaramente definito ma che dalla fine dell’estate vedrà il vecchio dirigente come braccio destro dell’ex presidente milanista, per una nuova vita lontana dal calcio, lontana dal Milan, ma indissolubilmente legata al nome di Silvio Berlusconi. Per i nostalgici, in fondo, ci sarà di che accontentarsi ugualmente.