La delusione di Buffon: Real «fortunato», ma hanno vinto meritatamente
Niente da fare per la Juventus che sembra non riuscire a porre fine alla maledizione della finale. Un dramma anche per Buffon che continua a rincorrere la vittoria senza riuscire ad assaporare la gioia di alzare la tanto sospirata coppa.
CARDIFF - C'è tanta delusione in casa Juventus dopo la sconfitta in finale di Champions League per 4-1 contro il Real Madrid. Il portiere bianconero Buffon analizza così la gara a caldo ai microfoni di Premium Sport: «E' una grande delusione, perché pensavamo di avere fatto tutto il necessario per vincere. Grandissimo primo tempo, nel quale abbiamo messo in difficoltà il Real. Ti lascia a bocca aperta l'episodio che non ne gira mai bene uno. Per vincere questa coppa bisogna essere più forti di tutto. Nella ripresa la loro classe, la loro forza, la loro attitudine a vincere queste sfide si sono viste e hanno vinto meritatamente».
AGNELLI - Il presidente Andrea Agnelli invece si stringe attorno ai suoi: «C'è in tutti noi l'orgoglio per il percorso compiuto negli ultimi sette anni e per una dimensione europea che è totale. Non posso che abbracciare tutti i ragazzi, così come ho fatto in campo, ed avere la consapevolezza di andare in campo ancora più cattivi l'anno prossimo. In tutti noi c'è sempre la volonta di migliorarsi e crescere, sapendo che questa è una competizione dove, se si sbagliano 15-20 minuti, non si arriva ad alzare il trofeo» conclude Agnelli. Mentre sul profilo ufficiale della Juventus si legge «Its time to proud», è tempo di essere orgogliosi. «La Juve si spegne nella ripresa, Coppa al Real», è uno degli ultimi titoli sull'homepage del sito della società.
ALLEGRI - «Abbiamo giocato un primo tempo bellissimo, spingendo molto e sfiorando il vantaggio. Nel secondo tempo Pjanic aveva un problema al ginocchio e davanti ci muovevamo meno, loro hanno alzato la pressione e sul gol di Casemiro abbiamo mollato mentalmente». Massimiliano Allegri commenta così la sconfitta per 4-1 nella finale di Champions League contro il Real. «Bisognava restare aggrappati alla partita, è quello che andrà fatto l'anno prossimo, dobbiamo migliorare nella gestione della partita - continua il tecnico ai microfoni di Sport Mediaset - Il 2-1 ci ha tagliato le gambe, anche se il Madrid ha fatto un ottimo secondo tempo: ha grandissimi giocatori che possono determinare la partita in qualsiasi momento. Ora bisogna riposare e ripartire, la vita ti dà la possibilità di riprovare: ripensiamo a dove possiamo migliorare la squadra e a dove si può migliorare sul piano del gioco». Poi il tecnico bianconero spezza una lancia in favore della sua squadra: «Sono orgoglioso dei miei ragazzi. L'anno prossimo sarò sulla panchina della Juve. Vogliamo ripartire per fare una grande Champions, vincere lo scudetto ed essere competitivi in Coppa Italia: questa seconda sconfitta in tre anni non ci deve fermare. Ci sono state valutazioni sbagliate prima della partita, sembrava fossimo favoriti. Non era semplice per Higuain e Dybala, Ramos ha fatto una grande partita, Paulo era alla sua prima finale. Non abbiamo chiuso nessun ciclo, Buffon e Barzagli ci saranno la prossima stagione, con nuovi stimoli» conclude Allegri.
MALEDIZIONE DELLE FINALI PERSE - Continua la maledizione delle finali perse per la Juventus. La squadra bianconera con il ko contro il Real Madrid per 3-1 arriva alla settima finale persa su nove disputate, lasciando in bacheca solo due Coppe: quella del 1996 vinta a Roma ai rigori contro l'Ajax e quella del 1985, ricordata soprattutto per la tragedia dell'Heysel. Nel 2015 la squadra di Allegri, dopo aver battuto proprio il Real Madrid in semifinale cade nell'ultimo atto contro il Barcellona 3-1: blaugrana avanti con Rakitic, raggiunti da Morata, dilagano con Suarez e Neymar. La seconda vittoria del trofeo fu allo stadio Olimpico di Roma, contro l'Ajax, il 26 maggio 1996 con Lippi in panchina. A Ravanelli rispose Litmanen e sull'1-1 anche dopo i supplementari, la squadra biancoera la spuntò ai rigori, prendendosi così la rivincita del 1973 quando gli olandesi, nella finale di Belgrado, quando bastò una rete di Rep. Giusto 10 anni dopo, la Juve sotto la guida di Giovanni Trapattoni, cadde di nuovo in finale, stavolta sotto i colpi dell'Amburgo che sconfisse sempre 1-0, grazie a Magath, beffando così una squadra di stelle e favorita di Boniek, Bettega, Platini e Paolo Rossi.
Nel 1985 la prima gioia bianconera, quando vinse 1-0 a Bruxelles grazie al calcio di rigore trasformato da Boniek, per un fallo sullo stesso attaccante probabilmente fuori area. La gara però è ricordata per la morte di 39 tifosi rimasti schiacciati sulle tribune dalla furia degli hooligan inglesi negli scontri prima del match, con la complicità una polizia belga impreparata a gestire l'evento. Nel 1997 a Monaco di baviera arriva un'altra sconfitta. Stavolta a gioire è il Borussia Dortmund che si impose 3-1 grazie ad una doppietta di Riedle e Ricken, e a nulla valse il gran gol di tacco di Del Piero. L'anno dopo è ancora finale per i bianconeri. Ad Amsterdam è sfida contro il Real Madrid che si portò a casa la coppa grazie ad una rete di Mijatovic nella ripresa. Nella finale tutta italiana del 2003 contro il Milan a Manchester, dopo lo 0-0 nei 120' ci vollero i calci di rigore per decretare i vincitori. La squadra rossonera di Carlo Ancelotti vince grazie a Dida che para i rigori di Trezeguet, Zalayeta e Montero, mentre Shevchenko trasforma l'ultimo penalty.
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