18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Il Dottore si avvicina ai diretti rivali nelle qualifiche in Argentina

Marquez «fortunato», Vinales «comunque felice». E Rossi? «Poteva andare peggio»

La pioggia «aiuta» Marc a portare a casa la sua quarta pole position su quattro edizioni del GP a Termas de Rio Hondo. Indietro le Yamaha, con Maverick sesto, ma fiducioso per la gara, e Valentino settimo, a mezzo decimo da lui.

Marc Marquez festeggia la pole position in Argentina
Marc Marquez festeggia la pole position in Argentina Foto: Michelin

TERMAS DE RIO HONDO – A stupire non è tanto il risultato in sé, visto che da quando la MotoGP è sbarcata a Termas de Rio Hondo la pole position l'ha conquistata sempre lui, Marc Marquez. La notizia, semmai, è il modo in cui l'ha conquistata, stavolta: grazie al colpo di fortuna della pioggia scesa sul circuito argentino al sabato, che ha rimescolato tutte le carte. «Nelle prove libere, con il bagnato estremo, mi sono trovato davvero a mio agio, nonostante la pista scivolosa – racconta Magic Marc – In qualifica le condizioni erano diverse, non ideali per il mio stile: metà bagnate e metà asciutte. Ma comunque l'acqua mi ha aiutato, sono riuscito a fare un gran giro adattando la mia guida». Il rischio più grande, in effetti, l'ha corso dopo la bandiera a scacchi, quando insieme ad una manciata di avversari si è fermato a provare la partenza, e la sua gomma posteriore è slittata a tal punto da farlo quasi finire per terra. «Bel lavoro, comunque, anche se dicono che la gara di domani sarà asciutta, quindi tutta un'altra storia. Maverick è vicino e potrà comunque lottare per la vittoria», chiosa il campione del mondo in carica.

Vinales punta in alto
Già, perché sull'asciutto è proprio il suo rivale designato Vinales ad aver dimostrato ieri di poter contare sul passo migliore. Tanto che, consapevole di questa superiorità, oggi non ha voluto correre troppi rischi, e solo all'ultimo tentativo ha centrato il sesto posto, e la seconda fila. «Non sono deluso – spiega Top Gun – Abbiamo fatto un po' di fatica con l'aderenza al posteriore e non so perché. Sul bagnato sentivo degli strani slittamenti, completamente diversi da quelli sull'asciutto, perciò devo analizzare i motivi, penso che ci sia ancora da lavorare. Era la prima volta che guidavo la Yamaha sotto la pioggia, perciò non ho ancora trovato l'assetto ottimale in queste condizioni, ma sono contento e ottimista. È solo la seconda fila: posso fare una buona partenza e anche puntare al successo domani. Alla fine sono stato il migliore dei piloti Yamaha, battendo anche Valentino, che va sempre molto forte sul bagnato».

Valentino alle calcagna
Ed è vero, il suo compagno di squadra Rossi gli è rimasto dietro, ma stavolta di appena mezzo decimo, che però lo costringerà a partire dalla fila successiva, la terza. «Settimo, non è niente di speciale – storce il naso il Dottore – Anche sul bagnato non sono stato incisivo come lo scorso anno. Dobbiamo ancora lavorare, ma comunque poteva andare peggio: ho fatto delle modifiche abbastanza grandi alla messa a punto, il primo turno di stamattina è andato piuttosto bene, e poi sono riuscito a migliorare turno dopo turno. Ma se a volte la pioggia è interessante per migliorare il bilanciamento, stavolta lo stesso feeling diverso in ingresso curva che ho con la nuova moto l'ho riscontrato anche sotto l'acqua, è stato interessante. C'è ancora da lavorare». Tutto considerato, però, nel bilancio odierno del numero 46 ci sono più lati positivi che negativi: è riuscito a superare, contro i pronostici, la tagliola della fase eliminatoria delle qualifiche, e si è accodato agli altri big in una giornata che ha sovvertito tutti i valori in campo. Un viatico piuttosto promettente per la gara di domani, in cui tenterà di ripetere la rimonta del Qatar: «Vedremo quali saranno le condizioni, come sempre in questi casi spero che siano o completamente bagnate o completamente asciutte, perché se saranno a metà e metà, chissà. E sull'asciutto mi sento abbastanza fiducioso...».