Mancini: «Fossi rimasto io all'Inter...»
L'ex tecnico nerazzurro ritorna a parlare del suo recente passato alla presentazione dell'iniziativa Panini Calciatori per Unicef: «Mi piacerebbe allenare la Nazionale». Icardi: «Mi sento milanese, legato a questo club».
MILANO - «Mi è dispiaciuto aver perso un anno e mezzo di lavoro faticosissimo. Fossi rimasto, mancava poco per poter duellare contro la Juve». Parola di Roberto Mancini, ex allenatore dell'Inter intervenuto a Roma alla presentazione dell'iniziativa Panini «Calciatori per Unicef». Parlando della nuova dirigenza cinese, Mancini ha quindi specificato che «avevo un contratto di tre anni, anche se purtroppo non ci siamo conosciuti bene e non abbiamo mai condiviso quello che poteva essere il futuro».
«Mi piacerebbe allenare la Nazionale»
Sui suoi programmi dice: «Mi piacerebbe allenare all'estero e la Nazionale. Ora è piena di giovani interessanti: Rugani, Chiesa, Bernardeschi e Berardi. Entro quattro anni avremo una grande nazionale, forse anche prima». Interessamento della Roma? «Non esiste assolutamente niente, stiamo parlando di niente. Dopo l'esperienza in Inghilterra, mi piacerebbe fare un'altra esperienza all'estero in un altro paese. Leicester? Io ci ho anche giocato, sono un tifoso ma da qui a dire che lo allenerò ce ne passa. Mi sono riposato un anno, ora vorrei lavorare». A chi lo stuzzica poi sulla sfida tra Juve e Barcellona, l'allenatore risponde così: «Se i bianconeri passano, possono vincere la Champions».
Icardi: «Mi sento milanese, legato a questo club»
Mauro Icardi si sente ormai milanese, perché «sono qui da quattro anni e sono molto legato all'Inter». Nel cuore, neanche a dirlo, San Siro, poi il centro e il Duomo: «Ogni volta che ci passiamo davanti scattiamo la foto». Selfie, social e soprattutto il calcio: il capitano dell'Inter si racconta in un'intervista a GQ. «Il mio gol più bello? Sicuramente quello fatto da fuori area contro il Bologna. All'incrocio dei pali. Il più importante… è sempre contro la Juve». Quest'anno Icardi ha già raggiunto quota 20 gol in campionato a cui bisogna aggiungere anche otto assist: «Ne sto facendo molti. E per segnare bisogna trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto. Questo è il compito di ogni attaccante. Volevo giocare ad alti livelli e ce l'ho fatta da un paio d'anni. Il mio prossimo obiettivo è migliorare in modo da poter giocare per la Nazionale del mio Paese».
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