25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Cessione Milan

Milan, Yonghong Li: radiografia di un personaggio ambiguo

Continuano a rimbalzare voci inquietanti sul capofila del consorzio cinese Sino-Europe Sports in trattativa con Silvio Berlusconi per acquisire il 99,93% del pacchetto azionario dell’Ac Milan.

MILANO - Come se non bastasse l’incertezza accumulata sul fronte Milan a causa di tutti gli stucchevoli e ormai francamente nauseanti slittamenti nell’operazione che dovrebbe portare il club alla cessione ai cinesi di Sino-Europe Sports, ecco addensarsi sul cielo di Milano nuove e minacciose nubi all’orizzonte.

Non che l’argomento fosse del tutto ignoto visto che anche dalle colonne del Diario Rossonero abbiamo nei giorni scorsi evidenziato tutti i misteri sul capocordata di SES, ma l’indagine svolta dal Corriere della Sera in edicola oggi sul personaggio Yonghong Li sono a dir poco inquietanti.

La banda degli onesti

Secondo il quotidiano milanese, il problema non sarebbe tanto quello dell’assoluta irriconoscibilità dell’uomo d’affari di Pechino negli ambiti economici nel suo paese, quanto invece il fatto che sia noto alle cronache giudiziarie, e non per faccende irrilevanti.

«Il noto quotidiano economico Shanghai Zhengquan, in un articolo del 23 novembre scorso, ha raccontato che Yonghong Li alla fine degli anni 90 è stato al centro di una colossale truffa ai danni di 18.000 risparmiatori, che pensavano di investire nell’»economia del futuro» (agricoltura sostenibile) e invece hanno visto dissolversi tutti i loro soldi: un totale di 800 milioni di yuan (circa 100 milioni di euro). La società coinvolta, la «Sanda Zhuangyuan» aveva come amministratori Yonghong Li, il padre, Naizhi Li, e i fratelli, Hongqiang Li e Yongfei Li. Per la cronata i due fratelli di Yonghong sarebbero latitanti dal 2004 dopo una condanna al carcere per truffa».

Scenari imbarazzanti

«Altri fatti di cronaca analizzati dallo Shanghai Zhengquan - si legge sul Corriere della Sera - riportano come una società legata sempre a Yonghong Li, la Long Gu International, abbia inscenato, nel maggio 2015 a Canton, la firma di un memorandum di intesa tra Thailandia e Cina per realizzare un canale artificiale di 85 miliardi di dollari. Entrambi i governi hanno smentito ufficialmente dopo pochi giorni».

Un identikit a dir poco scabroso che riporta a galla i timori legittimi dei tifosi del Milan: come può aver fatto Silvio Berlusconi ad affidare le chiavi della sua creatura ad un personaggio del genere? L’augurio è che da Arcore arrivi presto una risposta.