12 ottobre 2025
Aggiornato 10:00
Dall'adrenalina della lotta alle lacrime dell'emozione

Antipatico, lento, eterno secondo? Nico Rosberg si prende la sua rivincita

Dopo essere stato battuto per due anni di fila dal suo compagno di squadra Lewis Hamilton, il 31enne di Wiesbaden riesce finalmente ad agguantare il suo primo titolo mondiale, trentaquattro anni dopo papà Keke. E si commuove

Nico Rosberg alza le braccia al cielo sul podio di Abu Dhabi
Nico Rosberg alza le braccia al cielo sul podio di Abu Dhabi Foto: Mercedes

ABU DHABI – Questa è la notte di Nico Rosberg. La notte in cui il freddo, scostante, guardingo 31enne di Wiesbaden si è finalmente concesso di sciogliersi in lacrime sul podio, illuminato dalla luna di Abu Dhabi. La notte in cui, dopo dieci tentativi andati a vuoto, dopo essersi dovuto accontentare per due stagioni consecutive del titolo di vicecampione alle spalle del suo compagno di squadra, è salito per la prima volta sul tetto del mondo. Esattamente trentaquattro anni dopo suo papà Keke: «Sono in estasi, ancora non ci credo – dichiara, con gli occhi ancora lucidi – Ringrazierò tutti più tardi, per ora questa vittoria la dedico a mia moglie e a mia figlia (Alaia, nata un anno fa, ndr). Sono molto, molto orgoglioso di aver ripetuto l'impresa di mio padre: verrà qui a trovarmi, sarà emozionante vederlo».

Finalmente davanti a Lewis
Gli è bastato il secondo posto per conservare quei cinque, decisivi punti di vantaggio in classifica generale. Sulla carta, un risultato da minimo sindacale per un pilota della Mercedes, ma per ottenere il quale, con tutta la pressione che aveva sulle sue spalle, ha dovuto dimostrare nervi e palle d'acciaio: «Decisamente non è stata la mia miglior gara. In battaglia con Max Verstappen prima e con Sebastian Vettel dopo ho fatto fatica, quindi sono contentissimo che sia finita». Un'autentica maledizione, quella che il tedesco è riuscito a sfatare quest'anno: l'etichetta di eterno secondo, costretto a vivere perennemente nell'ombra dello scomodo e vincente vicino di box tre volte iridato, Lewis Hamilton. «Mi sembra di correre contro di lui da sempre – ammette Rosberg – Riuscì a battermi e a vincere il titolo anche quando eravamo piccoli, nei go-kart. È un pilota incredibile, uno dei migliori della storia, perciò è davvero speciale batterlo. Il suo livello è altissimo e questo rende la vittoria ancora più soddisfacente per me. Ha guidato benissimo, ha disputato delle gare incredibili, è stato un avversario durissimo». E a chi sostiene che solo la sfortuna abbia negato all'anglo-caraibico, con dieci successi al suo attivo in questa stagione, la terza riconferma consecutiva sul trono di re della Formula 1, stavolta Nico ha una risposta pronta da dare: «Non corro per questo, corro per vincere il titolo mondiale. E oggi ci sono riuscito. Era il mio sogno fin da bambino e ora sono emozionatissimo. E non vedo l'ora di festeggiare insieme a tutti quelli che hanno sempre creduto in me».