25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Il ritiro a Sepang scatena la rabbia del pilota anglo-caraibico

Hamilton furioso con la Mercedes: «Hanno fatto rompere apposta il mio motore»

Quel complotto ai suoi danni che nei giorni scorsi aveva solo lasciato intendere, dopo il Gran Premio di Malesia il campione del mondo in carica lo afferma esplicitamente: «Qualcuno non vuole che io vinca, esigo delle risposte»

Lewis Hamilton saluta il pubblico di Sepang
Lewis Hamilton saluta il pubblico di Sepang Foto: Mercedes

SEPANG – Nei giorni scorsi, l'esistenza di un presunto complotto della Mercedes ai suoi danni, Lewis Hamilton l'aveva solo lasciata intendere. Oggi, per la prima volta, la afferma esplicitamente: «C'è qualcuno che non vuole che io vinca quest'anno», tuona a caldo il pilota anglo-caraibico dopo il Gran Premio di Malesia, conclusosi per lui anzitempo, con un ritiro che rischia di costargli molto caro nella corsa al Mondiale 2016. Gli indizi a sostegno della sua tesi, infatti, iniziano a diventare tanti. Prima, a inizio stagione, lo spostamento dei suoi meccanici più importanti dall'altro lato del box, a lavorare con Nico Rosberg. Poi, uno sviluppo tecnico della W07 all'insegna della stabilità delle sospensioni, che sembra però sfavorire la sua principale dote di guida, la capacità di frenare più tardi e più efficacemente. Ora, la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso: il motore della sua Freccia d'argento che esplode a quindici giri dal traguardo, quando il campione del mondo in carica stava dominando incontrastato la gara di Sepang.

Otto motori, ma se ne rompe solo uno
Un episodio talmente raro, per l'imbattibile corazzata tedesca, da sollevare dubbi leciti: «Le mie domande vanno alla Mercedes – ha dichiarato Hamilton ai microfoni della Bbc – I nostri motori li utilizzano otto piloti, eppure i miei sono gli unici che si sono rotti. E quest'anno ne ho persi veramente tanti. Qualcuno mi deve delle risposte, perché questa situazione non è accettabile. Questo, dei tre propulsori che avevo a disposizione, è il più nuovo: ci avevo solo disputato una gara, una sessione di prove libere e le qualifiche. È molto strano. La Mercedes ha prodotto qualcosa come 43 motori: perché solo il mio si rompe?». Il sospetto che, dopo due titoli vinti da Lewis, stavolta la casa di Stoccarda voglia trionfare con un'accoppiata tutta teutonica, insomma, sta prendendo sempre più piede. A favore di Hamilton, in questa giornata storta, ha giocato solo il testacoda di Rosberg al primo giro, che ha costretto il leader del Mondiale a una rimonta conclusa al terzo posto: dunque, Nico ha potuto guadagnare solo pochi punti sul suo compagno-rivale. E ora, di vantaggio in classifica generale, ne ha 23: «Vado avanti, cercherò di continuare a guidare come ho fatto in questo weekend – spiega – Ma non so nemmeno se la mia macchina ce la può fare. Per le prossime cinque gare, continuo ad avere fiducia in me, nei miei ingegneri e nei miei meccanici, ma non nei motori che monterò. C'è qualcosa che non mi torna, ma non posso farci niente: solo continuare a tenere la testa bassa e sperare per il meglio».

Alta tensione
Le accuse senza mezzi termini del pilota hanno provocato un comprensibile terremoto in casa Mercedes, tanto da cancellare il consueto incontro di Hamilton con la stampa a fine gara. L'unico a commentare, per ora, è stato il direttore tecnico Paddy Lowe: «Non abbiamo pianificato nessun guasto – ribatte a Sky l'ingegnere inglese – Lavoriamo al massimo delle nostre forze per aumentare l'affidabilità, e anno dopo anno ci siamo riusciti. Ma per qualche motivo, che non dipende dalle nostre intenzioni, sulla macchina di Lewis ci sono stati tanti problemi in questa stagione. Non c'è alcuno schema, è solo andata così: questo può essere uno sport molto crudele». E lo scontro interno alle Frecce d'argento, nel prossimo futuro, promette di non essere da meno.