20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Le Frecce d'argento non aiutano il loro campione

Hamilton grida al complotto: «La Mercedes vuol far vincere Rosberg»

Il pilota anglo-caraibico sgancia la bomba contro la sua squadra: «Ha seguito una direzione di sviluppo che favorisce il mio compagno di squadra». E non ha tutti i torti. Anche pensando agli strani spostamenti dentro al suo box.

Lewis Hamilton in azione nelle prove libere a Sepang
Lewis Hamilton in azione nelle prove libere a Sepang Foto: Mercedes

SEPANG – Una vera e propria accusa contro il suo team, Lewis Hamilton non l'ha ancora lanciata. Eppure, sempre più spesso, nel corso delle sue più recenti interviste televisive, il campione del mondo in carica ha sapientemente seminato delle allusioni: «La direzione che la Mercedes ha seguito nello sviluppo tecnico della monoposto favorisce Rosberg». Ora, ammettiamo anche che, quando due compagni di squadra si giocano il titolo mondiale fino all'ultima gara, con un distacco ristretto, nella loro mente si formi una certa, naturale paranoia competitiva. Ma basta una semplice considerazione per dare all'anglo-caraibico il beneficio del dubbio: se fino all'anno scorso era riuscito bene o male a sbarazzarsi della concorrenza interna senza troppi problemi, quest'anno a sei gare dalla fine della stagione si ritrova addirittura alle spalle del suo vicino di box.

Un'auto più rigida
Difficile sostenere che sia solo colpa sua, magari per quel calo di concentrazione, dovuto ad una vita più da celebrità che da sportivo, che da mesi gli viene imputato. Anche escludendo i suoi errori (e i tanti guasti di cui è stato vittima), infatti, ci sono state almeno due gare in cui quest'anno è stato nettamente bastonato da Nico Rosberg in qualifica: Singapore e Baku. Cos'hanno in comune? Sono due circuiti cittadini, ricchi di sobbalzi, dove fino alla passata stagione Hamilton poteva trarre vantaggio della sua principale dote di guida: la capacità di frenare più tardi e più violentemente. Cosa è cambiato nel 2016? La Mercedes ha introdotto delle nuove sospensioni, già finite nel mirino dei team rivali per la loro presunta irregolarità, che mantengono più costante l'altezza da terra in frenata. Impedendo al pilota anglo-caraibico di caricare le ruote anteriori come ama fare lui. Il risultato è stata una vettura ancora più competitiva rispetto alle avversarie, ma che ha obiettivamente ridotto il vantaggio naturale del tre volte iridato sul suo compagno. Dal punto di vista di Hamilton, difficile non prenderlo sul personale, soprattutto malignando sul fatto che Rosberg è tedesco proprio come la casa di Stoccarda.

Squadra che vince... si cambia
Ma c'è un'altra decisione, che Lewis ha rivelato proprio ieri a margine del Gran Premio di Malesia, e che sembra stata presa dalle Frecce d'argento apposta per penalizzarlo: all'inizio della stagione, cinque dei suoi meccanici più importanti, compreso il capomeccanico, sono stati spostati a lavorare sulla vettura di Nico. «Questo non cambia molto sugli assetti, ma ha un grande effetto psicologico sul pilota – ha commentato – Cambia qualcosa che non andrebbe cambiato». Sono stati tutti questi bastoni fra le ruote, messi dalla sua stessa squadra, a far sì che Hamilton si trovi ad oggi otto punti indietro rispetto a Rosberg in classifica mondiale? Lui è convinto di sì. Ma tutto ciò non fa altro che renderlo ancora più agguerrito: «Anche in passato ho avuto alti e bassi, momenti facili e difficili. Tutto sta a come li gestisci. Sarà il tempo a dirci come andrà a finire».