13 dicembre 2024
Aggiornato 20:30
Uno dei piloti di casa deve dare forfait

Ora è definitivo: Andrea Iannone non correrà a Misano

La speranza di un pronto recupero dall'incidente di ieri era rimasta viva fino a stamattina, ma l'ulteriore parere dei medici sulla sua lieve frattura alla vertebra ha bloccato il Maniaco. «Ho un dolore fisso, ma è normale», spiega lui

Andrea Iannone ai box
Andrea Iannone ai box Foto: Ducati

MISANO ADRIATICO – Alla fine, nonostante la grinta, la volontà e la testardaggine, per Andrea Iannone non c'è stato nulla da fare. Anche al sabato mattina, il Maniaco non ha superato i controlli medici a seguito dell'incidente di ieri, ed è stato dunque definitivamente escluso dal Gran Premio di San Marino. Il ducatista è caduto ad alta velocità nella prima sessione di prove libere del venerdì riportando la frattura a una vertebra. Un infortunio di lieve entità, per fortuna, ma che non ha lasciato altre possibilità ai dottori di impedirgli di correre, per motivi precauzionali: «Abbiamo effettuato una visita collegiale che ha confermato che la lesione della terza vertebra toracica non è clinicamente nulla di drammatico – racconta il dottor Eraldo Berardi, responsabile del centro medico del circuito, alla Gazzetta dello Sport – Ma in questo caso il vero problema è il rischio del ri-trauma, cioè di una caduta e di un colpo nello stesso punto infortunato, qualcosa che potrebbe avere conseguenze gravi per la salute del ragazzo. Dunque non me la sono sentita di correre rischi, si tratta di saltare una gara. I membri della Ducati e il ragazzo, pur molto dispiaciuti, hanno condiviso la decisione».

Infastidito
Una grande disdetta per il pilota di Vasto, che dovrà abbandonare proprio il suo GP di casa: «Mi pare abbiano studiato tutti all'università, ma non abbiano la stessa visione – ha dichiarato a Sky – I medici della Federazione erano possibilisti, il dottor Berardi no, oltretutto mi ha dichiarato non idoneo già ieri prima che facessi la risonanza, questo mi ha dato un po' fastidio. Io lo capisco, la responsabilità se mi succede qualcosa è sua, però ho 27 anni, ci tengo più di tutto alla mia salute e sono un pilota, a volte bisognerebbe venirci incontro perché dopo una caduta abbiamo assoluto bisogno di salire in moto per vedere se è tutto a posto, è qualcosa di psicologico. Comunque se fossi stato in lotta per il Mondiale avrei corso anche senza l'ok dei medici, avrebbero dovuto scendere in pista per fermarmi. Avevo dormito abbastanza bene grazie all'antidolorifico, anche se mi sono svegliato due o tre volte. È un dolore fisso che faccio fatica a mandar via, ma è normale». A difendere i colori Ducati a Misano restano dunque Andrea Dovizioso e la wild card Michele Pirro.