Capello ringrazia Berlusconi: “La mia carriera la devo a lui”
Attestato di stima e riconoscenza del tecnico friulano per il presidente che al Milan lo volle al posto di Arrigo Sacchi
MILANO - Fabio Capello non è uno che dispensa complimenti e frasi dolci, anzi, è uomo dal carattere duro e spigoloso, spesso imbronciato, sicuro di sé al punto di sembrare arrogante ed onnipotente. Eppure l’allenatore nativo di Pieris ha in realtà umanità e calore, nonostante una carriera costellata di successi e trionfi, specialmente in panchina in una vita da tecnico nata nell’estate del 1991 grazie a Silvio Berlusconi che lo scelse al posto di Arrigo Sacchi per proseguire la striscia di vittorie iniziata dall’allenatore di Fusignano nella stagione 1987-88. Capello ha poi continuato a vincere allenando il Real Madrid (due volte), la Roma, la Juventus e le nazionali di Inghilterra e Russia, ma è al Milan e a Silvio Berlusconi che il tecnico friulano deve i suoi maggiori successi, a tal punto che, appresa la notizia della cessione del club rossonero alla cordata cinese, Capello ha preso la parola per ringraziare pubblicamente il suo vecchio presidente: «Parlare di Berlusconi mi emoziona sempre - riconosce l’ex allenatore milanista - e se ho fatto tanta strada in carriera il merito è suo, ha creduto in me e mi ha spronato a fare l’allenatore. Berlusconi è stato il miglior presidente nella storia del calcio, un vincente, ma soprattutto un uomo che sapeva vedere oltre, anticipava le mosse degli altri, capiva prima cosa fare come muoversi. Lo ringrazio e lo ringrazierò sempre per ciò che ha fatto per il calcio e per ciò che ha fatto per me».
Binomio vincente
Alla guida del Milan,Capello ha vinto 3 scudetti consecutivi (1992, 1993 e 1994) più un altro nel 1996 e rimanendo imbattuto in campionato per 58 partite consecutive dal maggio ’91 al marzo ‘93, la Coppa dei Campioni nel 1994, la Supercoppa Europea nel 1995 e la Supercoppa Italiana nel 1992, nel 1993 e nel 1994. Tornato a guidare i rossoneri nella stagione 1997-98, il tecnico friulano non seppe ripetere i fasti degli anni passati e la squadra si classificò solamente decima perdendo anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio, senza però scalfire il lavoro compiuto ad inizio anni novanta che ha consacrato la coppia Berlusconi-Capello come una delle più vincenti nella storia del calcio.