20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Calcio

Maldini apre al Milan: "Se serve io ci sono"

L'ex capitano rossonero torna a parlare di un suo possibile approdo in società. Resta da capire in quale ruolo e con quali mansioni, ma soprattutto se l'attuale dirigenza sia d'accordo o meno. Di fondo la grande voglia di tornare ad essere protagonista

MILANO - Paolo Maldini: un'icona, un mito, una leggenda per ogni tifoso del Milan. Dal 2009 fuori dal calcio e soprattutto fuori dal Milan; da quell'ovazione allo stadio Artemio Franchi di Firenze durante la sua ultima partita da calciatore professionista, l'ex capitano rossonero non ha più avuto ruoli nel mondo del pallone che lo ha visto protagonista per oltre vent'anni. Da allora si continua ciclicamente a parlare del ritorno di Paolo Maldini al Milan, pur senza indicare un ruolo preciso e definito per il grande numero 3; già in inverno, Maldini aveva espresso il suo desiderio di poter rivestire una carica in società, purchè si trattasse di un impegno vero e non di una carica puramente estetica: "Se torno, torno per lavorare e non perchè sono Paolo Maldini». Sempre in quella circostanza, l'ex difensore aveva manifestato un pizzico di rammarico per non aver mai più sentito Silvio Berlusconi dopo aver lasciato il calcio: "Non parlo col presidente più o meno dal maggio del 2009, da quando ho smesso di giocare - aveva detto Maldini - e so che al Milan, vuoi o non vuoi, alla fine le decisioni le prende e le avalla tutte lui".

Nuovo messaggio alla società

Oggi Paolo Maldini è tornato alla carica e in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica ha parlato nuovamente del suo futuro e di un possibile ritorno al Milan: "La mia vecchia squadra è in un momento davvero difficile - afferma l'ex capitano - e forse in questi momenti sarebbe meglio stare zitti.Però voglio dire quello che dissi a Berlusconi l'ultima volta che ci parlammo: se esisterà l'occasione di ridare qualcosa al Milan, ovvero ad una società che tanto ha dato alla famiglia Maldini, io ci sarò. Ma è necessario condividere le vedute, è necessario che mi accettino per come sono fatto». Da queste parole emerge fortissimo il legame di Maldini con i colori rossoneri e anche con una dirigenza che lo ha un po' emarginato da quell'ormai lontano 2009; la voglia dell'ex capitano milanista di tornare a ricoprire un ruolo in società è evidente e il vecchio guerriero rossonero non fa mancare occasione per ribadirlo, per ricordare che se il Milan ha bisogno lui arriva, mettendo da parte quella che (non lo dice ma traspare) lui considera ingratitudine da parte di Berlusconi e mettendo da parte pure i dissapori (quelli davvero mai nascosti) con Adriano Galliani, spesso accusato di essere lui l'ostacolo fra Maldini e un suo nuovo ruolo al Milan. Oggi è difficile collocare Paolo Maldini in questo Milan, in questa società che vive alla giornata sperando che il blasone del passato basti a conseguire risultati nel presente; una società che non sembra sapersi più muovere nè sul mercato e nè nella comunicazione che per anni è stata il fiore all'occhiello del club. In molti sperano che Maldini possa rientrare al Milan, in pochi si chiedono a fare cosa, perchè un conto è l'immensità del Maldini calciatore, un altro è capire cosa sappia fare come dirigente e quali compiti potrebbe eseguire. Ma questo è un discorso da affrontare successivamente, solo se e quando Berlusconi si ricorderà che il Milan non fa più giocare nessuno con la maglia numero 3 per onorare un calciatore e un capitano che ha contribuito a rendere invincibile una squadra salita sul tetto del mondo; Maldini ha voglia di tornare al Milan, il Milan ha voglia di riabbracciarlo?