19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Calcio - Serie A

Berlusconi, veleno su Miha: «Il Milan più brutto di sempre»

Niente confronto con i giornalisti per il presidente Berlusconi, meglio affidare il proprio pensiero a Facebook. Ma il popolo rossonero non pare per nulla intenzionato a condividere la scelta del numero uno rossonero, dettata da motivazioni che non sembrano aver alcuna parentela con il buon senso.

MILANO - Ha preferito evitare la gogna mediatica della conferenza stampa di presentazione della sua ultima scommessa, il nuovo allenatore Cristian Brocchi, promosso dalla Primavera al posto di Sinisa Mihajlovic. Ma Silvio Berlusconi non poteva esimersi dal dare una spiegazione, per quanto incomprensibile, ai milioni di tifosi del Milan rimasti letteralmente esterrefatti dopo il clamoroso colpo di scena alla guida tecnica del club.

Ha approfittato di un mezzo parzialmente nuovo per lui, un social network (per la precisione Facebook), tanto che qualcuno ha subito bollato il presidente rossonero come un nuovo leone da tastiera.

«Mai visto il Milan giocare così male»

«Cari amici rossoneri, la decisione di affidare il Milan a Christian Brocchi ha suscitato molte discussioni. Tutte le opinioni sono legittime, naturalmente: questa scelta, dettata dal mio senso di responsabilità, è, come ogni altra scelta, liberamente criticabile da chiunque. Quello che però non posso condividere è il fatto che si metta in discussione il mio amore per il Milan. Io rivendico con orgoglio tutte le mie scelte dalla prima all’ultima, e cioè quella di correggere, con il cambio dell’allenatore, un trend di gioco non all’altezza della storia dell'A.C. Milan perché, diciamolo chiaro, al di là dei risultati, non abbiamo mai visto il Milan giocare così male. A questo scopo non ora ma a fine stagione, valutando i risultati concreti di questa scelta, potremo assumere le decisioni migliori nell’interesse del nostro Milan».

Tempi e modi da farsa

Nella serata di ieri, sempre tramite Facebook, il presidente Berlusconi aveva concesso il suo saluto e il suo ringraziamento - formale e nulla più - a Sinisa Mihajlovic. Ma a fare scalpore sono le vere motivazioni che sembrano aver indotto il presidente del Milan a licenziare il tecnico serbo. Perché una cosa ormai era chiara a tutti: il tempo dell’ex sampdoriano a Milanello era scaduto, ma perchè cacciarlo a sei giornate dalla fine, con ancora una finale da disputare? Modalità e tempi di un esonero che hanno avuto il potere di compattare critiche e tifosi, per una volta uniti nel giudicare la mossa di Berlusconi quanto meno sconsiderata.

Colpa della Juventus

Ebbene, pare che dopo aver visto il Milan - seppur perdente - tenere testa alla Juventus nel match di campionato di sabato sera, il presidente Berlusconi sia stato assalito da un dubbio amletico: se davvero Mihajlovic dovesse vincere la Coppa Italia nella finale del 21 maggio all’Olimpico contro i bianconeri, poi cacciarlo potrebbe essere un problema. Una riflessione sensata, se è vero che anche adesso, sulla scia di un filotto negativo che ha prodotto appena due punti nelle ultime cinque partite, il popolo rossonero è interamente schierato accanto al tecnico serbo.

«Le mie scelte nell’interesse del Milan»

Ecco quindi la decisione tranchant: licenziamento immediato e «all in» su Cristian Brocchi. Se dovesse fallire anche l’ex allenatore della Primavera, ci sarebbe sempre tempo per cercare un nuovo tecnico il prossimo anno (non è ancora scemata definitivamente l’opzione Di Francesco), altrimenti viva Brocchi e soprattutto viva Berlusconi. 

E intanto l’imperatore di Arcore ha ancora il coraggio di dichiarare: «Io sono da sempre innamorato del Milan e le scelte che ho compiuto in trent’anni di presidenza sono sempre state esclusivamente nell’interesse del Milan e di tutti i suoi innamorati».