Honda, ancora critiche al Milan: «Non bastano campioni a fine carriera»
Il giapponese, già protagonista di dichiarazioni al veleno contro l’Ac Milan qualche settimana fa, torna a parlare alla stampa giapponese e quello che viene fuori è un quadretto non proprio esaltante della società rossonera: «Qui si continuano ad esonerare allenatori ma la situazione non migliora».
MILANO - Che Keisuke Honda non sia una persona banale è ormai fuor di dubbio. Così come è evidente che ogni sua intervista, specie se rilasciata alla stampa del suo paese, riscuota sempre un’eco smisurata. Stavolta è toccato all’agenzia stampa Kyodo News riportare il pensiero del centrocampista nipponico e sono state scintille anche stavolta: «Lo ammetto, quello che mi immaginavo nella mia testa era diverso da ciò che poi ho trovato. Il Milan era in una situazione difficile quando ho firmato, sapevo dove stavo andando. Allegri mi aveva voluto ma la situazione poi è diventata davvero brutta. Sono arrivato con la speranza di aiutare a migliorare le cose, ma gli allenatori hanno continuato ad essere esonerati e, come risultato, il Milan si trova in difficoltà da due anni e mezzo».
Honda: «Milan, club unico al mondo»
Secondo il giapponese, da cui arriva però anche un sincero apprezzamento per l’infinita storia del club, la ricetta per non sbagliare più è semplice: «Pochi club al mondo possono contare su un palmares del genere, abbiamo un potenziale enorme, ma è difficile dire che ce la faremo a risalire quando io sarò ancora qui. La verità è che al Milan non siamo più nella posizione in cui è sufficiente acquistare un campione a fine carriera e sperare che lui da solo sistemi le cose».
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