27 agosto 2025
Aggiornato 19:00
Prove agrodolci

Honda, per il 2016 è già allarme rosso

Il nuovo motore è troppo aggressivo, la nuova elettronica ancora incomprensibile e le nuove gomme rischiose. Nonostante i migliori tempi, il bilancio degli ultimi test dell'anno per Marc Marquez resta insomma interlocutorio

JEREZ DE LA FRONTERA – Due migliori tempi in altrettanti giorni di test. Stando agli esiti del cronometro, le ultime sessioni del 2015 che la Honda ha compiuto a Jerez sembrano un successo. Eppure, a leggere bene tra le righe, si scopre che la situazione tecnica della casa giapponese è meno idilliaca di quanto si potrebbe pensare. Gli obiettivi di questi ultimi test dell'anno, infatti, erano molteplici: valutare le nuove gomme Michelin, la nuova elettronica Magneti Marelli che per la prima volta debutta sulla moto nipponica, e soprattutto il nuovo motore partorito dagli ingegneri del Sol Levante per battere la Yamaha dominatrice della stagione appena conclusa. Ed è proprio da questo punto che arrivano le sorprese più negative: secondo i due piloti, infatti, il propulsore sarebbe troppo aggressivo nell'erogazione della coppia e avrebbe troppa potenza a bassi regimi.

Tanto lavoro da fare
«Li ho provati entrambi, ma mi sono concentrato davvero solo sul nuovo – ha spiegato Marc Marquez – Il motore ha un carattere diverso: quello dell'anno scorso era aggressivo in alto, ora abbiamo più potenza in basso, ma ancora non comprendiamo il modo di erogare questa coppia. Sembra che sia aggressivo a bassi regimi, ma poi più dolce agli alti rispetto all'anno scorso. Possiamo ridurre questo aspetto, ma ci tocca lavorare, perché se esageriamo tornerà aggressivo in alto, per cui bisogna trovare il giusto equilibrio». A complicare le cose ci si mette poi il nuovo software unico, di cui la Honda non sembra ancora aver trovato la chiave di volta: «Il lavoro sulla nuova elettronica è lento, richiede molto tempo – confessa il due volte campione del mondo – e siamo ancora molto lontani dal limite della Magneti Marelli. Ma sappiamo che ci toccherà usare questa elettronica, perciò dovremo lavorarci».

Gomme traditrici
Anche sul fronte delle gomme le condizioni non sembrano migliori. La famigerata anteriore Michelin, che già tanti problemi ha provocato a tutti i piloti nel corso dei test 2015, non ha risparmiato qualche brivido anche sulla pista spagnola al pilota padrone di casa. Dopo aver visto cadere alcuni colleghi come Michele Pirro ed Eugene Laverty, infatti, Marquez ha ammesso di avere affrontato con cautela le veloci curve del circuito: «Stiamo facendo fatica – confessa – Una cosa è la gomma anteriore, che è ancora difficile da comprendere, ma su cui la Michelin sta lavorando e penso che migliorerà. Quando lo pneumatico è nuovo, con questo motore così aggressivo in accelerazione, pattina molto e in maniera non costante di giro in giro. Perciò, arrivando vicino al limite, ho sfiorato l'incidente in più di un'occasione. Nelle curve lente ho cercato di spingere un po' di più, perché se anche fossi caduto l'avrei fatto a 60-80 km/h. Ma in quelle veloci ho cercato di fare attenzione: il rischio è di perdere l'anteriore senza nemmeno sapere il perché».