28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
C'eravamo tanto amati

Alonso: «Non mi pento di aver lasciato la Ferrari»

Il disastroso inizio di stagione della sua McLaren-Honda non ha fatto cambiare idea al campione asturiano: «Se fossi rimasto a Maranello avrei continuato a collezionare quinti e sesti posti. Per crescere ho dovuto rischiare»

ROMA – Nessun rimpianto. Nonostante il disastroso inizio del suo secondo matrimonio con la McLaren, Fernando Alonso continua a giurare di non essere pentito della sua decisione di lasciare la Ferrari. E dire che i suoi segni di frustrazione sono evidenti, come si è visto domenica scorsa nell'acceso scambio di battute via radio con il suo ingegnere, durante il Gran Premio del Canada. Quando dal muretto McLaren è arrivato l'ordine di risparmiare carburante, l'asturiano si è opposto, urlando: «Non voglio, non voglio». E quando il suo tecnico gli ha ricordato che in caso contrario avrebbe avuto «grossi problemi», lui gli ha risposto per le rime: «Ho già grossi problemi: guidando così sembro un dilettante». L'atmosfera in casa McLaren, insomma, è tutt'altro che distesa. E un campione come Alonso non può accontentarsi di languire nelle ultime posizioni, pur avendo in tasca un contratto che gli garantisce lo stipendio più alto di tutta la Formula 1.

Fiducia incrollabile
Eppure lo spagnolo, almeno ufficialmente, sostiene di non aver cambiato idea sulla sua scelta. E di avere fiducia nel futuro: «Non me ne pento – ha confermato ai giornalisti – Per cinque anni vi ho confessato come fossi frustrato ad arrivare terzo, quarto o quinto. Per battere la Mercedes bisogna fare qualcosa di unico e diverso e io credo in questo progetto. Tutte le prospettive future e il programma di sviluppo della vettura mi sembrano ottimistiche. So che questo è un momento difficile per i nostri tifosi, ma devono continuare a credere perché è in arrivo qualcosa di bello. Siamo un team nuovo con una tecnologia molto nuova e un approccio molto aggressivo in termini di progetto della vettura: questo significa che ci serve tempo, ma è l'unico modo per poter affrontare il futuro. Meglio che tutti questi problemi arrivino ora che non siamo competitivi, perché se un giorno lotteremo per i podi e le vittorie i ritiri ci farebbero ancora più male. Ovviamente sappiamo di non essere super competitivi ora e dobbiamo migliorare l'affidabilità, perciò abbiamo molto lavoro da fare».

Miglioramenti in arrivo
Non tutti sembrano pensarla allo stesso modo, beninteso: in Canada, quando i giornalisti hanno chiesto al patron della Formula 1 Bernie Ecclestone se Alonso vincerà mai un altro titolo mondiale, lui non ha avuto alcun'esitazione a rispondere con un secco: «No». Ma il campione iberico resta ottimista, nonostante tutto: «Passare alla McLaren-Honda è stata una decisione rischiosa e ora ne sto pagando il prezzo. Ma se non l'avessi fatto avrei continuato ad arrivare quinto o sesto. Sono felice e ho un ottimismo per il futuro che non avevo prima». Nel prossimo Gran Premio d'Austria, del resto, il proprietario della McLaren Ron Dennis ha anticipato l'arrivo di un aggiornamento della vettura che «sorprenderà parecchi». Che abbia davvero ragione Nando?