9 novembre 2024
Aggiornato 20:00
Nemmeno un poliziotto per rugby e volley

Malagò: «Solo i tifosi del calcio danno problemi alla sicurezza»

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta il decreto stadi, nel quale si specifica che parte delle spese relative alla sicurezza verrebbero addossate alle società calcistiche.

NAPOLI - Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta il decreto stadi, nel quale si specifica che parte delle spese relative alla sicurezza verrebbero addossate alle società calcistiche.

VALE PER TUTTI GLI SPORT - Giovanni Malagò, a margine di una conferenza stampa in sala giunta con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, risponde alle domande dei giornalisti che vogliono un commento sul provvedimento appena approvato che vede le società di calcio farsi carico degli straordinari delle forze dell'ordine: «È un provvedimento che vale per tutti gli sport», ricorda Malagò, avanzando un parallelo fra eventi di diverse discipline sportive: «Mi è capitato di assistere a una partita di calcio con 10mila spettatori e di vedere la polizia schierata in assetto antisommossa. Poi, quando si è disputata Italia-Inghilterrra di rugby abbiamo ospitato 82mila persone e non ho visto neanche un poliziotto, se è per questo neanche un vigile... allora il punto è: si tratta di un problema dello Stato o del calcio?».

IL PROBLEMA È DEL CALCIO - Per il presidente del Coni la questione è «delicata» e va affrontata con «chiarezza». E continua: «Se fossi al posto dei presidenti delle società - afferma il presidente del Coni - non sarei contento di sapere, a ottobre, che rispetto al bilancio già definito devo tirar fuori altri soldi. Resta il fatto che il sentire comune vede come inaccettabili certi oneri per la collettività. Ed è anche vero che le squadre, dal canto loro, affermano di dare più di quanto ricevono in termini di servizi». Intanto, però, i fatti di cronaca legano i problemi di sicurezza soprattutto con eventi di calcio: «Ho seguito le partite del mondiale femminile - insiste Malagò - e non ho visto poliziotti. Addirittura i tifosi delle varie squadre si mischiavano fra di loro. Nel calcio questo non potrebbe mai succedere». E prosegue: «Il problema allora è dello Stato o del calcio?».