Seedorf attacca, il Milan risponde. Ormai è guerra aperta

MILANO -  La «guerra dei Roses» in confronto sembra una scaramuccia tra educande. Ormai tra Clarence Seedorf (ed il suo entourage) e l’AC Milan è una battaglia senza esclusione di colpi, e ancora non siamo arrivati – ma accadrà presto - alle vie legali. Dopo le tante critiche piovute sull’olandese e il suo operato da parte di società e giocatori, e le conseguenti dichiarazioni dell'agente di Seedorf, Deborah Martin, che ieri aveva definito «molto curioso che improvvisamente determinati calciatori e altre persone escano fuori con lamentele e cose negative» sull'allenatore esonerato a giugno, il club oggi ha voluto rispondere per le rime grazie ad una nota diffusa in mattinata.

NESSUN INTERVENTO DELLA SOCIETÀ - «L’A.C. Milan precisa che le interviste di alcuni suoi tesserati, che sembrano aver suscitato lo stupore della Signora Deborah Martin, agente di Clarence Seedorf, sono state rese dai rispettivi autori quale espressione del loro proprio pensiero, senza interventi preventivi di sorta da parte della Società». Nella dichiarazione di Deborah Martin si sottolineava anche che «generalmente in club internazionali di questo livello è contro le regole della società per calciatori e impiegati fare questo tipo di dichiarazione senza informare o ottenere il permesso dal club».

La sensazione è che questo conflitto sia appena agli inizi e ne vedremo ancora delle belle.