29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Calcio - Serie A

Il calcio secondo Conte: «La sconfitta è una morte apparente»

Il tecnico salentino, sollevato dopo la conferma sulla panchina della Juventus, durante una serie di incontri ufficiali, parla di tutto, dal piacere della vittoria al cambio di modulo, dalla permanenza di Pogba alla sorpresa Llorente.

TORINO - Giornate intense per Antonio Conte. Prima la conferma ufficiale che anche nella prossima stagione guiderà la Juventus, ieri prima l'incontro con gli operai dello stabilimento di Melfi della Fiat, quindi in serata a Rieti per ritirare il premio Scopigno come miglior allenatore della scorsa stagione. Il tecnico dei campioni d'Italia non è voluto tornare sulla giornata di ieri («sono qui per ricevere questo prestigioso premio e non vorrei parlare di attualità, voglio godermi Rieti e questo premio»), ma durante la serata (trasmessa da Radio Radio) ha parlato della sua Juve cominciando con il ringraziare i tifosi: «ci spingono sempre ad andare oltre l'ostacolo, sono sempre stati il nostro 12esimo uomo e a volte anche il 13esimo». La sua squadra continua a vincere e se avrà sempre la stessa fame che ha Conte sarà difficile farla smettere.

VINCERE MI FA SENTIRE VIVO - L'allenatore salentino spiega: «vincere mi provoca un benessere psico-fisico, la sconfitta la vivo male, come una «morte apparente», per due giorni sto in coma io e faccio stare in coma anche chi mi e' vicino. Siccome ho giocatori intelligenti, sanno che per non vivere male...e' meglio vincere».

Il terzo scudetto consecutivo e' una gran cosa, ma Conte non si accontenta: «nel poker c'e' il tris, poi la scala e per me le scale vanno salite gradino dopo gradino». Insomma vuole continuare a vincere perchè per lui «è importante cercare di migliorarsi sempre».

GRANDI LLORENTE E TEVEZ - Conte parla anche delle novita' della Juve che ha appena vinto il terzo scudetto consecutivo. «Quest'anno abbiamo avuto un giocatore come Llorente che negli anni passati è mancato, perchè non avevamo un elemento con la sua stazza fisica - spiega -. Abbiamo modificato il nostro gioco proprio per le caratteristiche di Fernando e di questo ne ha usufruito anche Tevez. Secondo me un allenatore deve cercare di ritagliare un abito su misura in base ai giocatori che ha».

PRONTO AL CAMBIO DI MODULO - Del resto cambiare modulo per lui non e' un problema. «Prima mi vedevano come un integralista del 4-2-4, un sistema che mi aveva permesso di vincere con Siena e Bari e che volevo fare pure alla Juve, ma poi mi sono reso conto che era giusto cambiare, anche perchè avevo scoperto un giocatore come Vidal che era difficile lasciar fuori. Siamo passati prima al 4-3-3 poi al 3-5-2 che poi per me è un 3-3-4. Vedo che anche all'estero cominciano a pensarci, il Bayern che ha vinto la Supercoppa tedesca giocando così».

A proposito di Vidal, Conte si aspetta la conferma del cileno: «fino a prova contraria si', poi i programmi li vedremo in questi giorni».