4 settembre 2025
Aggiornato 12:30
Invasione di campo

Milan, ecco Mastour: fenomeno del web o autentico fuoriclasse?

Il giovane talento rossonero, classe ’98, è stato aggregato alla prima squadra per l’ultima di campionato contro il Sassuolo. L’intero universo rossonero freme per l’esordio: sarebbe il più giovane milanista di sempre a debuttare in serie A.

MILANO - A 15 anni, 11 mesi e 3 giorni, Hachim Mastour potrebbe diventare il più giovane milanista di sempre ad esordire in serie A. Meglio di lui, e prima di lui, ha fatto solo il tedesco Gustav Hauser, che scese in campo all'età di 15 anni e 69 giorni in un Milanese-Milan 0-1 del 3 marzo 1907, valida per il campionato di 1° categoria. Erano altri tempi ed anche un altro campionato.

A stuzzicare la curiosità degli appassionati c’è un altro dettaglio significativo: attualmente, il più giovane rossonero ad aver debuttato in serie A è un tale Paolo Maldini, che il 20 gennaio 1985 scese in campo ad Udine. Aveva 16 anni e 208.

Numeri, solo numeri, ma che forse danno un’idea del personaggio Hachim Mastour. Poi c’è tutto il resto. Perché il trequartista di origine marocchine - ma italianissimo (è nato a Reggio Emilia) - è giovane, e l’abbiamo capito; è molto dotato tecnicamente, basta guardare i numerosi video pubblicati su youtube che lo ritraggono mentre palleggia con qualsiasi cosa abbia un aspetto rotondeggiante, dalle arance alle palline da tennis; ed è anche estremamente determinato a raggiungere il suo obiettivo, entrare nel calcio che conta per lasciare un segno indelebile.

Il Milan ha fatto carte false per accaparrarsi il suo cartellino, strappandolo alla concorrenza dell’Inter che aveva intravisto in lui le caratteristiche del predestinato. Ma il baby alla fine ha scelto i colori rossoneri, e dopo una stagione con gli allievi ed un paio di partite con la Primavera di Filippo Inzaghi, potrebbe essere arrivato il suo momento per fare la conoscenza con il pubblico di San Siro, la serie A ed il calcio dei grandi.

E qui scatta quel pizzico di inquietudine che accompagna questo genere di esordi. Nella storia del Milan abbiamo assistito al debutto di tanti giocatori che sembravano predestinati e che adesso invece languono tristemente nei campi delle serie minori: parliamo ad esempio di Simone Verdi, dei figli d’arte Simone Andrea Ganz, Gianmario Comi e Gianmarco Zigoni, di Giacomo Beretta, solo per citarne alcuni dei più recenti. Alcuni altri sono in serie A e dopo faticose sgomitate hanno trovato una loro collocazione, ci riferiamo a Matteo Darmian (appena inserito da Prandelli nella lista dei 30 convocati per il mondiale in Brasile) e ad Alberto Paloschi, considerato nel 2008 uno dei giovani più promettenti del calcio europeo e finalmente protagonista di una stagione importante a 24 anni suonati. O per restare alla strettissima attualità, possiamo ricordare Bryan Cristante ed Andrea Petagna, insigniti prematuramente del titolo di fuoriclasse su cui costruire il Milan del futuro, ma anche del presente, ed invece immalinconiti entrambi tra campionato Primavera ed infermeria di Milanello.

Hachim Mastour, dipinto come un predestinato senza alcun pudore né ritegno, è la fotografia del triste momento del Milan, i cui tifosi sono costretti a rifugiarsi nell’avventura onirica legata al talento italo-marocchino per non pensare alla drammatica situazione reale di una squadra e soprattutto una società allo sbando più totale.

Tutto questo con l’avallo dell’amministratore delegato rossonero Galliani (ben contento di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su Mastour anzichè sulle evidenti deficienze societarie) il quale si è incaricato personalmente di portare il giovane trequartista a Milanello, presentarlo ai suoi nuovi compagni e consegnarlo all’ansiosa brama di curiosità dell’intero mondo dell’informazione.

L’augurio è che il giovane Mastour tenga botta. Sarà complicato gestire l’incredibile – e probabilmente anche immotivata – pressione mediatica che si è scatenata attorno a lui, ma è quello che si augurano tutti i tifosi del Milan e gli appassionati di calcio in generale.

A proposito, visto che siamo alla vigilia dei Mondiali, vale la pena ricordare che il baby Hachim ha respinto ogni tipo di lusinga dalla federcalcio marocchina ed ha scelto di giocare per le varie selezioni italiane. Ragione in più per tenerselo caro, coccolarlo pazientemente ed aspettare che cresca per dimostrare al mondo che siamo di fronte ad un vero progetto di campione, non solo un fenomeno del web.