Si infittisce il mistero Balotelli. Top o flop?
Ennesima occasione sprecata da super Mario e nuovi inquietanti interrogativi sul suo futuro. Dove farlo giocare? Sempre più difficile collocarlo in campo, Balotelli è uno straordinario giocatore, ma ibrido. E intanto Seedorf lo lascia fuori per la partita contro il Parma
Ormai anche i tifosi stanno abbandonando Mario Balotelli. Altro che salvatore della patria, altro che fuoriclasse su cui costruire il futuro del Milan, altro che trascinatore e leader dello spogliatoio. Se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’ennesima prova incolore del centravanti rossonero, rimediata martedì sera al Vicente Calderon contro l’Atletico Madrid, ha certificato in maniera inoppugnabile l’inadeguatezza di Super Mario, evidentemente ancora non abbastanza maturo per certi palcoscenici e soprattutto certe responsabilità.
A rendere ancora più imbarazzante la prestazione del n.45 rossonero, il paragone ingombrante con l’altro bomber della serata, quel Diego Costa che presumibilmente Balotelli ritroverà anche ai Mondiali, in caso di sfida tra Italia e Spagna. Ebbene, il confronto è stato impietoso, e non soltanto per il tabellino della partita, che evidenzia i due gol segnati dal centravanti dell’Atletico (a cui aggiungerne anche un altro segnato a San Siro) contro lo zero assoluto di Super Mario, quanto per i numeri del brasiliano naturalizzato spagnolo, contro i resti di un Milan deprimente.
Innanzitutto Diego Costa si è mosso molto, un buon 20% in più del collega italiano, pari a circa 2 km di corse su e giù per il campo che Balotelli si è evidentemente risparmiato. Questo solo per evidenziare la differenza di approccio alla partita e di partecipazione al gioco di squadra. Se poi andiamo ad analizzare i numeri tecnici, il divario diventa abissale: Diego Costa ha toccato 55 volte il pallone: 35 passaggi (con appena 9 errori), 3 tiri, 2 goal, 7 sponde, e 3 occasioni create per i compagni. Quando si dice un vero uomo squadra.
La partecipazione di Balotelli al match si può invece misurare con 1 tiro, 1 sponda, 0 cross, 0 occasioni create, 0 contrasti effettuati, la bellezza di 15 palloni persi, 2 i dribbling sbagliati (0 quelli riusciti). Praticamente un pianto.
Fin qui i dettagli di una serata storia, che alla fine può capitare anche al più forte giocatore del mondo. Il problema del centravanti della Nazionale è che, almeno in questa sua seconda stagione in rossonero, malgrado i 14 gol realizzati (10 in campionato), le serate storte sono state di gran lunga superiori a quelle positive. La sua media voto in campionato è ben al di sotto della sufficienza (5,67) e nemmeno l’arrivo di Clarence Seedorf sulla panchina rossonera è riuscito a restituire a Balotelli la necessaria serenità per rendere in proporzione al suo effettivo talento.
Per questo che ci si comincia ad interrogare in proposito: ma è davvero così talentuoso Mario Balotelli? Indubbiamente si, ma di certo non si può dire che la testa sia al servizio della sua classe smisurata, tanto che la frase più frequente che si sente pronunciare parlando dell’attaccante rossonero è «quanto talento sprecato».
Ora però iniziano a farsi largo anche interrogativi di carattere tattico, perché anche al Milan si fa difficile individuare la collocazione più corretta per far rendere al meglio il n. 45.
Per sua stessa ammissione, Balotelli si sente una punta centrale, ma dopo averlo visto a confronto con Diego Costa, possiamo assolutamente escludere questa ipotesi: Super Mario non ha né l’attitudine né la ferocia sotto porta del centravanti vero ed infatti la maggior parte dei suoi gol arriva da fuori area o comunque da calcio piazzato. Ma non è neppure una seconda punta oppure un attaccante esterno perché non fa i movimenti giusti e soprattutto non corre abbastanza, e per concludere non può nemmeno considerarsi un trequartista perché partecipa al gioco molto poco ed il numero degli assist che serve in stagione si possono contare sulle dita di una mano. Per farla breve, Mario Balotelli è uno straordinario giocatore, ma ibrido.
Se a tutto ciò aggiungiamo un clima negli spogliatoi tutt’altro che roseo, frutto di una accondiscendenza crollata ai minimi termini da parte dell’intera squadra nei confronti del suo attaccante, lo sconfortante scenario della situazione è completo. Clarence Seedorf, appena arrivato a Milanello prodigo di consigli, suggerimenti e pacche sulle spalle, sembra non aver più voglia di tollerare le bizze del suo calciatore, soprattutto perché non giustificate da un rendimento in campo all’altezza, e per la partita contro il Parma, in programma domenica pomeriggio a San Siro, Mario Balotelli probabilmente resterà fuori. Le notizie ufficiali parlano di un leggero affaticamento muscolare, le voci di corridoio invece raccontano di un castigo vero e proprio per il n. 45.
Ed è così che si infittiscono le indiscrezioni che vogliono l’attaccante azzurro lontano dal Milan molto presto, già a giugno, quando le sirene del Monaco potrebbero iniziare a farsi sentire, a seguito della stima già manifestata dal Principe Alberto nei confronti di Balotelli. Un suo trasferimento in Francia potrebbe restituirgli lo stimolo giusto per il definitivo salto di qualità, il confronto con l’altro ex-rossonero attualmente al PSG, Zlatan Ibrahimovic, quello che è sempre stato per Super Mario il mito da superare, ad ogni costo.
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