Abete: «Conquistiamo la qualificazione»
Martedì sera allo Juventus Stadium va in scena la sfida tra Italia e Repubblica Ceca. Con un successo gli azzurri sarebbero qualificati per i Mondiali in Brasile, senza attendere i risultati dagli altri campi
MILANO - Martedì sera allo Juventus Stadium va in scena la sfida tra Italia e Repubblica Ceca. Con un successo gli azzurri sarebbero qualificati per i Mondiali in Brasile, senza attendere i risultati dagli altri campi. «La partita la dobbiamo ancora disputare. Come visto con la Bulgaria non ci sono gare facili, noi però puntiamo sulla grande continuità avuta finora. Abbiamo una grande occasione contro la Repubblica Ceca per chiudere il discorso sulla qualificazione e poterci poi concentrare sulla fase di preparazione ai Mondiali», ha detto il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ai microfoni di Radio Anch'io - Lo sport su Radio Rai.
Sulla polemica per la mancata partecipazione di Mario Balotelli all'incontro col ministro dell'integrazione Kyenge ha detto: «La logica era avere un gruppo che rappresentasse la Nazionale nell'incontro con la ministra Kyenge. C'erano giocatori di qualità, Mario non c'era, alla ministra avrebbe fatto piacere ci fosse». Mentre sulla scelta di giocare allo Juventus Stadium, Abete specifica che non centra nulla con le polemiche per il post Calciopoli nate con il club bianconero: «Il dovere e piacere della Federazione è essere la Nazionale di tutti presente in tutte le città, da Palermo a Torino. Distensione con la Juventus? Niente di che anche se in passato c'è stato qualche scontro tra la Federazione e la società bianconera. Al primo posto resta il principio di portare gli azzurri in tutto il paese. Siamo riconoscenti alla città di Torino e al presidente Andrea Agnelli per l'ospitalità».
Il presidente Figc chiarisce la situazione sul futuro di Prandelli e della panchina azzurra: «Tutti hanno necessità di programmazione, sia Prandelli, sia la Federazione. Al momento però non ci sono contatti con altri tecnici, nè Prandelli ha ancora chiarito il suo futuro. A qualificazione ottenuta tutte le parti faranno la propria valutazione sul futuro con la massima trasparenza. Possibilità di rinnovo? E' un discorso aperto, sentirò le valutazioni dello stesso Prandelli, non è affatto una situazione definita». Mentre sulle buone prove di Gilardino e Buffon contro la Bulgaria, già eroi ai Mondiali 2006, ha aggiunto: «E' dovere di Prandelli monitorare tutti i giocatori, sia recuperando elementi che sembravano persi, sia lanciando nuovi ragazzi che si stanno mettendo in luce. Tutto fa parte della programmazione quadriennale comprendente Europei e Mondiali».
La chiusura di Abete è dedicata al rapporto tra la nazionale e i club e ai tanti stranieri in serie A. «Prima non eravamo abituati ad avere giocatori della Nazionale provenienti dall'estero. Ora però gli stipendi all'estero sono più remunerativi che in Italia quindi dovremmo abituarci a questa nuova tendenza. Nazionali schiacciate dai club? Non credo perchè l'agenda delle prossime stagioni è già stilata e programmata compatibilmente con gli impegni della società», ha detto Abete, che poi ha concluso: «La scelta degli stranieri da parte dei club non è giustificata e non ha pagato visto che negli ultimi anni le nostre squadre non hanno conquistato grandi risultati in Europa. Speriamo che venga invertita la tendenza, che facciano bene nelle competizioni Uefa e diano sempre più spazio ai nostri ragazzi».