6 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Qualificazioni Brasile 2014

Prandelli: Ranocchia? Non condanno indagato

L'Italia è sbarcata a Erevan, in Armenia, per affrontare i padroni di casa nelle qualificazioni a Brasile 2014. Ma più che la partita, a tenere banco in casa azzurra è ancora il Calcioscommesse, tornato in primo piano dopo le frasi del capo della polizia Antonio Manganelli

COVERCIANO - L'Italia è sbarcata a Erevan, in Armenia, per affrontare i padroni di casa nelle qualificazioni a Brasile 2014. Ma più che la partita, a tenere banco in casa azzurra è ancora il Calcioscommesse, tornato in primo piano dopo le frasi del capo della polizia Antonio Manganelli.
«Ranocchia è impiegato nel suo club, non vedo perché non possa usufruirne la nazionale: ci sono altri giocatori indagati che giocano, non possiamo condannare le persone prima della giustizia», ha detto il commissario tecnico della nazionale italiana, Cesare Prandelli, spiegando la convocazione del difensore dell'Inter, indagato dalla Procura di Bari per la presunta combine di Salernitana-Bari nel 2009.

NESSUN CASO JUVENTUS - Prandelli risponde anche alle polemiche legate al presunto trattamento di favore riservato ai giocatori della Juventus: «Allenamento differenziato per i bianconeri? Queste sono le cose che non fanno bene al calcio - taglia corto il ct -, quando si inventano situazioni e polemiche che non esistono».
«Ai giocatori - aggiunge il ct - abbiamo sempre detto di venire con i 'compiti', per capire come devono recuperare. Le convocazioni ci sono di lunedì e se vengono sapendo già cosa devono fare siamo un pezzo avanti. Nel momento in cui abbiamo recuperato i giocatori - conclude Prandelli - è mia responsabilità fare allenamenti con l'intensità giusta».