Roma: Luis Enrique, mangiamoci l'Udinese
Il tecnico spagnolo: «Voglio vedere la fame dei ragazzi». In dubbio Totti e Borriello. Milito: Andarmene dall'Inter? Qui sono felice. Pirlo ko, in dubbio contro la Lazio
ROMA - «Noi non rinunciamo al nostro gioco offensivo». E' questo il dictat di Luis Enrique, tecnico della Roma, che nella conferenza stampa alla vigilia del match da giocare al Friuli contro l'Udinese traccia le linee guida per la sua squadra. «L'arma dei friulani è il contropiede, è vero, ma noi - specifica l'allenatore giallorosso - non vogliamo cambiare il nostro possesso palla, andiamo avanti con quello. Sarà un ottimo test, sono curioso di vedere la fame della mia Roma contro una squadra che mi ha sempre affascinato. Ammiro il modo di lavorare dell'Udinese, la loro scuola di scouting è tra le migliori al mondo».
In dubbio Totti e Borriello - Il tecnico spagnolo sembra dover fare a meno del capitano Francesco Totti, dolorante alla caviglia, e di Marco Borriello, in dubbio per un fastidio muscolare. «Non so se riusciranno a recuperare, domani valuterò meglio dopo l'allenamento del pomeriggio - dice Luis Enrique - ma se non dovessero riuscirci farò altre scelte, ho a disposizione una rosa ampia».
Una battuta l'allenatore la fa anche su De Rossi, sempre protagonista della querellee contrattuale: «Daniele deciderà il meglio per se stesso, e spero anche per la Roma. Ma non è un compito mio parlare del suo contratto, io devo pensare a fare bene con quelli che ho a disposizione. Il Barcellona? Non mi stanco mai di guardarlo. Un possesso palla così avvolgente lo sanno fare soltanto i blaugrana».
Milito: Andarmene? Qui sono felice - Diego Milito sta lentamente ritrovando la forma migliore. L'attaccante dell'Inter, reduce da un inizio di stagione pressoché disastroso, non ha intenzione di mollare la presa. E sulle voci di un presunto divorzio dai nerazzurri replica sorpreso: «Non so chi ha messo questa voce in giro. Io sono tranquillo, sono felice a Milano e all'Inter. Continuo a lavorare e non penso ad altro - spiega a margine della presentazione del progetto benefico 'Christmas for Colombia' promosso da Ivan Cordoba -. Restare in panchina è dura per chiunque, perché tutti vogliono giocare. Ma non c'è nessun problema con le scelte del mister, ovviamente voglio giocare e mi alleno per giocare. All'Inter comunque c'è tanta concorrenza».
Milito, oltre che con i difensori avversari, lotta con l'ombra di se stesso del 2010. Allora era un goleador immarcabile, oggi una sbiadita controfigura: «Non si deve parlare più di questo - prosegue il Principe -. Neanche la squadra può ripetere quello che è successo, o almeno è molto difficile. Il triplete d'altronde è una cosa che in Italia non ha mai fatto nessuno».
A proposito di vittorie, l'Inter torna a Siena, laddove nel maggio 2010 festeggiò il 18esimo scudetto: «Dopo la qualificazione in Champions, dobbiamo recuperare in campionato e dobbiamo continuare la serie di vittorie iniziata con il Cagliari. Siena? Bei ricordi, abbiamo vinto il campionato in quello stadio. Ora però è una partita diversa, con una squadra in salute che ci metterà in difficoltà», conclude l'argentino.
Pirlo ko, in dubbio contro la Lazio - La Juventus è in ansia per Andrea Pirlo. Il centrocampista bianconero potrebbe essere costretto a saltare il match dell'Olimpico contro la Lazio, in programma sabato sera alle 20.45. L'ex Milan ha interrotto precauzionalmente l'allenamento pomeridiano a causa di un risentimento muscolare: non è ancora chiara l'entità dell'infortunio, che verrà valutato nelle prossime ore e nella giornata di domani.
Pirlo è una delle chiavi dell'inizio sprint della Juventus in campionato. Antonio Conte l'ha utilizzato in tutte e 10 le partite fin qui disputate in serie A. Una sua assenza potrebbe costringere il tecnico pugliese a rivedere il modulo tattico, con Vidal e Marchisio in mezzo al campo e il ritorno al doppio esterno.
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