28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Nazionale di calcio

Serbia-Italia a Belgrado. Scontri andata

Abete loda il nuovo centro tecnico serbo: è un punto di riferimento

BELGRADO - Per il paese balcanico, infatti, una qualificazione ai prossimi campionati europei «illuminerebbe letteralmente il nostro calcio, poiché ora abbiamo solo tre stadi idonei a giocare in notturna», scherza Karadzic. Argomentando come «se ci qualifichiamo tra sponsor, vendita di diritti e altre entrate riusciremo a ristrutturare 10-12 stadi in Serbia».

Paese che, pur nella breve storia della sua nuova Federazione, può vantare fiori all'occhiello, come il nuovo centro tecnico. «Il nostro, a Coverciano, ha più di cinquant'anni di storia, ma è ormai è all'interno della città di Firenze e non possiede gli spazi che può avere questo centro serbo. C'è chi come noi porta storia e tradizione, chi, come giovani Federazioni quali la Serbia, avendo fatto un ottimo investimento come in questo centro, possono diventare punti di riferimento per tutte le federazioni sportive», osserva il presidente di Federcalcio, Abete.

Prima di congedarsi dalla Serbia con una maglietta personalizzata della nazionale balcanica, mentre a Cesari tocca quella di Stankovic. L'Italia ricambia con maglia di Pirlo per Karadzic, e di Buffon e Cassano donate ad altri rappresentanti della Federazione serba.