19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
La firma del nuovo tecnico è imminente

Inter, via Gasperini arriva Ranieri

In discussione i termini del contratto. Gasperini: «C'è molto rammarico». Dalla vetta del mondo a una crisi tecnica che ha precedenti nella storia recente dell'Inter, il tutto in poco meno di un anno

MILANO - Il dopo Gasperini si chiama Claudio Ranieri. E' l'ex tecnico di Roma e Juventus il prescelto dalla dirigenza dell'Inter per portare in salvo la barca nerazzurra, in piena tempesta all'indomani della pesante sconfitta di Novara.
L'allenatore romano è atterrato a Milano nel pomeriggio, quindi si è recato nella sede della società di Massimo Moratti per discutere i termini del contratto che lo legherà all'Inter: pare certo l'accordo fino al 30 giugno 2012, in discussione resta l'eventuale prolungamento per la stagione successiva.
La firma è imminente. Ranieri è stato raggiunto negli studi del vice-presidente nerazzurro Rinaldo Ghelfi da Beppe Bozzo, suo rappresentante, per mettere al più presto nero su bianco.

Gasperini: «C'è molto rammarico» - «I risultati sono quelli che determinano tutto, sono molto dispiaciuto». Arriva il primo commento dell'ex tecnico dell'Inter Gian Piero Gasperini dopo l'esonero. Il club di Massimo Moratti ha deciso di interrompere il rapporto con l'allenatore all'indomani della disastrosa trasferta di Novara.
Il volto dell'allenatore piemontese, all'uscita dalla Pinetina, tradisce delusione e non rabbia nei confronti della proprietà interista: «Si era instaurato un ottimo rapporto. C'è molto rammarico da parte di tutti». Prima di varcare per l'ultima volta, da tecnico nerazzurro, i cancelli di Appiano Gentile, Gasperini fuga ogni dubbio su una possibile rottura tra lui e i giocatori: «Sono dispiaciuto, peccato aver dovuto interrompere questa avventura. La squadra cosa mi ha detto? C'era rammarico da parte di tutti».

Dopo Mourinho il caos - Dalla vetta del mondo a una crisi tecnica che ha precedenti nella storia recente dell'Inter, il tutto in poco meno di un anno. In mezzo tre allenatori: Benitez, Leonardo e Gasperini. Nessuno dei tre, per svariati motivi, è riuscito nell'impresa più difficile: cancellare il fantasma di José Mourinho che si aggira, ancora oggi, ad Appiano Gentile. L'addio dello Special One si sta rivelando una maledizione per tutti i successori, nessuno escluso.

Madrid, 22 maggio 2010. L'Inter sale sul tetto d'Europa, vince la Champions battendo 2-0 il Bayern Monaco al Santiago Bernabeu e completa una storica tripletta dopo essersi assicurata, in una stagione indimenticabile, anche scudetto e Coppa Italia. In panchina c'è José Mourinho, che al suo secondo anno riesce nell'impresa di vincere tutto il possibile. Proprio quel giorno, per uno dei tanti paradossi del calcio, iniziano i guai in casa Inter. Mourinho non torna a Milano con la coppa: il suo futuro è in Spagna, al Real Madrid. Lo Special One lascia nel momento più bello, i tifosi lo venerano. Se Roberto Mancini aveva avuto il merito, non indifferente, di riportare l'Inter al successo conquistando tre scudetti (due sul campo e uno a tavolino), Mou aveva fatto di più: aveva stravinto.

E dopo di loro il buio. Nell'estate 2010 Massimo Moratti, tra mille dubbi, individua l'erede di Mourinho in Rafa Benitez, l'uomo che ha fatto grande il Liverpool in Europa. Lo spagnolo chiede rinforzi che, però, non arrivano. L'avvio di stagione è disastroso: l'Inter perde la Supercoppa europea, l'infermeria si riempie settimana dopo settimana e la tensione cresce. A dicembre a Dubai arriva il trionfo al Mondiale per club, ma la storia si ripete: Benitez polemizza apertamente con la società, chiede nuovi acquisti che sa di non poter avere e, inevitabilmente, saluta. Sotto l'albero di Natale i tifosi nerazzurri trovano un nuovo allenatore: l'ex milanista Leonardo. In sei mesi il brasiliano sfiora la clamorosa rimonta sul Milan in campionato, esce malamente dalla Champions contro i tedeschi dello Schalke 04 e conclude alzando al cielo la Coppa Italia. Bilancio tutto sommato positivo, sembra l'inizio di un nuovo ciclo, ma anche in questo caso il copione viene rispettato: in estate Leonardo se ne va e si accasa al Paris Saint Germain. Il resto è storia recente: l'arrivo di Gasperini, le quattro sconfitte in cinque partite ufficiali e l'ennesimo addio. Tre allenatori in meno di un anno.
Non c'è più dubbio: la pazza Inter è tornata. E ora avanti il prossimo.