I Nas sequestrano quasi 15 tonnellate di carne e salumi. Cosa portiamo in tavola?
Dai controlli eseguiti dai Carabinieri del NAS nel settore delle carni e dei salumi sono emerse molte, gravi, irregolarità che hanno portato al sequestro di quasi 15 tonnellate di prodotti
I carabinieri del NAS sono sempre attivi nel controllo delle irregolarità nel settore alimentare e non. Nell’ambito dei servizi predisposti nel settore delle carni e dei salumi, sul sito del Ministero della Salute sono riportati i risultati delle attività ispettive su tutto il territorio nazionale. Ecco quanto scoperto nell’ultimo periodo.
Carne a rischio
«Il NAS di Bari – riporta la nota del ministero della Salute – nel corso di un’attività ispettiva eseguita presso un deposito alimentare, ha rinvenuto e sequestrato 11 tonnellate di prodotti carnei privi di tracciabilità. L’ASL/BA, intervenuta sul posto su segnalazione dei Carabinieri, ha disposto la sospensione immediata dell’attività commerciale, la quale era stata avviata senza aver mai chiesto l’autorizzazione. Nel contesto, i militari hanno altresì elevato due sanzioni amministrative per un importo totale di 4.500 euro».
«Nella provincia di Enna, il NAS di Catania ha denunciato alla competente Autorità Giudiziaria il titolare di un laboratorio di preparazione di prodotti carnei, responsabile di aver violato le norme sulla sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro, avendo omesso di sottoporre gli impianti a regolare manutenzione tecnica e sanificazione a tutela dei lavoratori dipendenti. Durante i controlli, eseguiti unitamente al personale tecnico e veterinario della locale Asp, è stata disposta la chiusura dell’intero stabilimento produttivo avendo riscontrato la mancanza dei requisiti minimi igienico-sanitari, obbligatori per il mantenimento del numero di riconoscimento veterinario attribuito dall’Assessorato Regionale alla Sanità. Ulteriori accertamenti estesi a un edificio limitrofo, sempre nella disponibilità del medesimo soggetto, hanno permesso di individuare un laboratorio di preparazione di prodotti carnei totalmente abusivo e privo di requisiti igienico-sanitari e strutturali, ove era in corso la lavorazione di ingenti quantitativi di carni macellate di cui una parte sprovviste di rintracciabilità, stoccate in celle frigorifere e in fase di stagionatura. Si è proceduto, pertanto, al sequestro cautelativo sanitario di kg. 425 di carni bovine, avicole e suine, quest’ultime di provenienza incerta, ritenute potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori. Anche i predetti locali sono stati sottoposti a chiusura immediata».
«Il NAS di Pescara ha deferito all’Autorità Giudiziaria tre persone titolari di aziende di lavorazione carni site nelle provincie di Chieti e Teramo. Gli indagati dovranno rispondere dell’accusa di frode in commercio. In particolare, due degli indagati, soci della stessa ditta, avevano pubblicizzato i loro prodotti online come provenienti dalla macellazione di suini allevati in loco, mentre i Carabinieri hanno accertato che gli animali erano stati alimentati con mangimi industriali. Nell’altro caso, invece, il commerciante aveva etichettato della carne di tacchino come proveniente esclusivamente dall’Italia, quando al contrario la stessa apparteneva ad animali allevati in Spagna e Francia».
«I Carabinieri del NAS di Viterbo, coadiuvati dai Militari dell’Arma territoriale e dal personale del Servizio Veterinario della locale Asl, hanno segnalato alle Autorità Amministrativa e Sanitaria la titolare di una ditta autorizzata al trasporto di animali vivi e di carni fresche e una sua dipendente per avere: attivato un deposito frigorifero di carni fresche e stoccato sottoprodotti di origine animale in mancanza del prescritto riconoscimento (bollo CE); detenuto prodotti alimentari per la commercializzazione sebbene non adeguatamente etichettati o identificati per agevolarne la rintracciabilità.
Nel contesto, sono stati sottoposti a sequestro:
2 tonnellate circa di alimenti (carne fresca, sottoprodotti di origine animale e prodotti carnei congelati anonimi) per un valore complessivo di € 50.000 circa;
3 celle frigorifere per un valore di € 100.000 circa».
Se queste irregolarità non fossero state scoperte dai NAS, probabilmente queste carni sarebbero arrivate sulle nostre tavole, con tutti i rischi connessi. Il problema è: cosa accade quando questi fatti non vengono scoperti? Siamo sempre sicuri di ciò che mangiamo? È probabile di no.
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