19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Alimentazione e salute

Per combattere la sarcopenia basta un po' di tonno

Di questo disturbo ne soffrono 3 italiani su 10 sopra i 60 anni. Il nutrizionista spiega perché mangiare tonno fa bene e combatte la condizione

Tonno in scatola
Tonno in scatola Foto: DJ Srki | shutterstock.com Shutterstock

Italiani sani e longevi? Sì, in molti casi, tuttavia a minare la salute ci sono condizioni magari poco conosciute, come la sarcopenia. Oggi la generazione degli over 65 non si sente affatto ‘anziana’. Ha una percezione positiva delle proprie aspettative, sperimentando una vita che, per abitudini, condizioni fisiche, stili di vita e consumi, rappresenta una nuova e rinnovata stagione della vita. Tanto da essere definita ‘Silver Generation’ e da rappresentare, oggi, oltre il 20% della popolazione. Tuttavia, se mangiare bene è importante a tutte le età, in questa fascia è un aspetto da non sottovalutare, soprattutto per prevenire o contrastare alcuni disturbi fisiologici legati al passare degli anni, come la sarcopenia. E’ un fenomeno che riguarda la perdita di massa muscolare associata alla riduzione di forza e di performance fisica. Riguarda il 30 % degli adulti sopra i 60 anni e il 50 % dei soggetti che hanno compiuto 80 anni (Rapporto Osservasalute).

La terapia migliore
La migliore terapia da un punto di vista nutrizionale è un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente equilibrata. Fondamentale è l’apporto giornaliero appropriato di proteine nobili, ricche di aminoacidi essenziali. Oggi si reputa valida per l’anziano un’assunzione quotidiana di 0,8-1,2 grammi pro-chilo di proteine, in assenza di nefropatie. L’apporto proteico va distribuito durante i 3 pasti. Gli alimenti di origine animale ne contengono di più, quindi sì a pesce 4-5 volte a settimana, a carni preferibilmente bianche 2-3 volte a settimana, e al latte ogni giorno. Molto importante è anche un regolare e moderato esercizio fisico.

Tutto il buono del tonno
Il nutrizionista Pietro Migliaccio, Presidente emerito della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione (SISA), segnala tra i cibi indicati anche il tonno in scatola, considerato una risorsa ideale a tutte le età, ma in particolare per soggetti tra i 65 e i 74 anni. E gli italiani lo sanno, dal momento che il 42% della popolazione tra i 55 e i 74 anni, lo consuma due volte a settimana (Doxa, 2014). «E’ un alimento prezioso che apporta nutrienti importanti per la salute – commenta il prof. Migliaccio – Innanzitutto, è ricco di proteine di alto valore biologico, molto utili per contrastare la sarcopenia, che si verifica con il passare degli anni in tutti i soggetti ma in particolare in coloro che hanno praticato attività fisica, sia pure a livello amatoriale. Inoltre, fornisce nutrienti preziosi per la salute del cuore e delle arterie, quali gli acidi grassi omega 3, ed è ricco di vitamine e sali minerali che con il loro potere antiossidante contrastano i processi dell’invecchiamento, migliorando le funzioni cognitive-cerebrali e la salute di ossa e denti. E’ un alimento di facile masticazione ed alta digeribilità – prosegue l’esperto – facilmente reperibile, senza alcun problema di conservazione e di facile utilizzazione. Il suo consumo due o tre volte alla settimana arresta o quanto meno riduce la sarcopenia e permette il ripristino delle masse muscolari. Infine, ha un ridotto contenuto di sodio».

Quanto ne mangiamo?
I consumatori di tonno in scatola sono il 94% della popolazione e quasi 1 italiano su 2 (43%) lo mangia ogni settimana e lo conserva in dispensa, soprattutto perché è gustoso, versatile, veloce e facile da preparare. Ma soprattutto in virtù dei suoi valori nutrizionali: «E’ alleato del benessere – aggiunge il prof. Migliaccio – in quanto parte integrante della Dieta Mediterranea, e consente di ottimizzare tutte le funzioni dell’organismo, assicurando il ricambio dei tessuti e l’equilibrio neuroendocrino, determinando la riduzione del Colesterolo totale e aumentando l’HDL - Colesterolo, cioè quello buono. Lo zinco e il selenio sono oligoelementi con spiccata attività antiossidante e sono alleati contro lo stress ossidativo, aiutando a mantenere corpo e mente ‘giovani’. Le vitamine del gruppo B garantiscono l’integrità di tutte le funzioni del sistema nervoso e il tonno ne è una fonte straordinaria: per esempio, fornisce 10,4 mg di niacina per 100 g di alimento e 0,11 mg di riboflavina. Tutti elementi che lo rendono ulteriormente prezioso nell’alimentazione della terza e quarta età».

Il tonno in scatola
Gli esperti lo ritengono un prodotto naturale senza conservanti che non necessita della presenza di additivi: solo tonno, acqua o olio, sale marino, aromi naturali e niente di più. E l’etichetta lo conferma. Infine, presenta ottime prerogative di sostenibilità, soprattutto se comparato ad altri alimenti proteici e ai pesci venduti al consumo, perché non genera perdite alimentari o scarti. Non si butta praticamente mai, neanche quando è avanzato. Non scade e si ricicla completamente E’ un alimento che ha una lunga ‘shelf-life’, cioè il periodo di tempo in cui mantiene intatte le proprie caratteristiche qualitative nelle normali condizioni di conservazione e utilizzo e non necessita di energia per la conservazione perché viene conservato a temperatura ambiente, senza refrigerazione o altre modalità di trattamento con evidenti benefici dal punto di vista energetico. Inoltre, in tempi in cui gli italiani riscoprono una certa attenzione al portafogli e al risparmio, il tonno in scatola è economico ed accessibile, ergendosi a vero e proprio antidoto allo spreco: solo l’1% del tonno che utilizziamo finisce nel cestino.