18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Donazione di organi

Ha bisogno urgentemente di un rene: un donatore anonimo gli salva la vita

Un uomo che voluto mantenere l’anonimato ha scelto volontariamente di donare l’organo per salvare un uomo affetto da una malattia cronica

Un donatore samaritano salva la vita a un uomo di 40 anni
Un donatore samaritano salva la vita a un uomo di 40 anni Foto: Dan Race | Shutterstock Shutterstock

MILANO - Quando qualcuno che neppure conosci accetta di sacrificare il proprio corpo e la propria sua salute per salvare la tua vita o quella dei tuoi cari, probabilmente non riesci neppure a trovare le giuste parole per esprimere la tua gratitudine. Eppure, persone di questo genere esistono davvero, e una di queste si trova a Milano, luogo in cui un uomo ha potuto tornare a nuova vita grazie a un donatore samaritano, che ha scelto, cioè, di mantenere l’anonimato. Ecco di dettagli della vicenda.

Insufficienza cardiaca
Un uomo di quarant’anni, affetto da insufficienza cardiaca, da molto tempo aveva bisogno urgentemente di trovare un rene al più presto. Tutto questo gli avrebbe garantito di sopravvivere più a lungo e migliorare la qualità della vita. E, in maniera decisamente inaspettata, martedì scorso una Lamborghini della polizia ha consegnato l’apposito contenitore per il mantenimento corretto degli organi vitali, direttamente ai medici chirurghi del Policlinico. L'organo è stato prelevato da Mariano Ferraresso, direttore dell'Unità operativa Trapianti di rene dell'Irccs di via Sforza.

Un’ottima opportunità
«Il trapianto da donatore vivente, di cui la donazione samaritana è un caso particolare rappresenta oggi una valida possibilità terapeutica all'insufficienza renale cronica. Diversi studi scientifici hanno dimostrato una migliore sopravvivenza del rene trapiantato da donatore vivente rispetto a quello proveniente da donatore cadavere. Un ulteriore vantaggio è quello di offrire la possibilità di ridurre o addirittura evitare la dialisi, che influenza in maniera negativa sia la sopravvivenza dei pazienti sia la durata dei reni trapiantati», spiega Ferraresso.

La prima donazione del 2018
La donazione sembra essere la prima avvenuta da samaritano nell’anno 2018, ma è il sesto caso che si verifica dall’aprile del 2015. «In Italia il trapianto da donatore vivente rappresenta oggi meno del 10% dei trapianti eseguiti ogni anno», continua Ferraresso. Ma nonostante i numeri siano decisamente bassi, «qualcosa sta cambiando grazie all'impegno del Centro nazionale trapianti, del Nord Italia Transplant Program e della Regione Lombardia, che hanno messo la donazione da vivente tra le loro priorità». Inutile dire che sia negli altri casi, che in quest’ultimo la persona a cui viene donato l’organo e la propria famiglia saranno eternamente grati al donatore. «Per me è una gioia immensa, donerò a mia volta come gesto di gratitudine», racconta la moglie che non ha potuto donare l’organo a causa di un’incompatibilità.