16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Vista e intelligenza

Chi indossa gli occhiali è davvero più intelligente: è una questione di geni

Un recente studio condotto in Scozia ha evidenziato come le persone che indossano gli occhiali condividono i geni di chi ha un elevato quoziente intellettivo

E’ un cliché piuttosto comune quello di pensare che le persone che indossano gli occhiali siano quelle di maggiore cultura e intelligenza. Non a caso, nella maggior parte dei film il secchione entra in classe vestito a puntino con gli occhiali sempre sul naso. A quanto pare, però, tutto questo non è affatto un caso: le persone con un quoziente intellettivo più alto sono proprio quelle che ci vedono poco. A suggerirlo è un nuovo studio condotto dall’Università di Edimburgo.

Un fatto genetico
Secondo i ricercatori scozzesi, i geni che determinano problemi visivi in certe persone sono gli stessi che li rendono anche molto più intelligenti. Per arrivare a tali conclusioni, gli scienziati hanno analizzato il genoma di oltre 44mila persone, scoprendo che il quoziente intellettivo migliore era generalmente associato a problemi di vista.

30% di possibilità
In sintesi, le persone intelligenti, avevano il 30% delle probabilità in più di avere geni che indicavano la necessità di indossare occhiali da lettura. I ricercatori sono anche riusciti a scoprire come una migliore capacità cognitiva era legata ai geni che svolgevano un ruolo chiave nella salute cardiovascolare.

148 regioni genomiche
Durante lo studio, il team di ricerca ha preso in esame ben 148 regioni genomiche che sappiamo essere collegate alla funzione cognitiva. Inoltre 58 di queste non erano mai state prese in considerazione prima d’ora. I risultati potrebbero essere utili al fine di comprendere l’origine del declino cognitivo che si verifica in età avanzata. Tuttavia, per come è formulato lo studio, è impossibile affermare con certezza che vi sia una relazione genetica tra intelligenza, disturbi visivi e cardiaci.

Abilità di pensiero
«Questo studio, il più grande studio genetico condotto sulle funzioni cognitive, ha identificato molte differenze genetiche che contribuiscono alla ereditabilità del pensiero e le relative abilità.  La scoperta di effetti genetici condivisi sui risultati di salute e sulla struttura del cervello fornisce una base per esplorare i meccanismi attraverso i quali queste differenze influenzano le capacità di pensiero per tutta la vita», ha dichiarato il dottor Gail Davies, dell'Università di Edimburgo. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications.