27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Scelte alimentari

Hamburger o insalata? La scelta dipende dalla musica che ascolti e dal suo volume

Gli scienziati hanno scoperto che la musica può essere il fattore decisivo nelle nostre scelte del cibo al ristorante. Ecco perché e cosa avviene in noi

Scelte sane o non sane: dipende dalla musica
Scelte sane o non sane: dipende dalla musica Foto: Eviart | shutterstock.com Shutterstock

FLORIDA – Perché a volte decidiamo per un cibo piuttosto che per un altro quando siamo al ristorante? Dipende dalla nostra fame o da che altro? Da quanto emerso da uno studio pubblicato sul Journal of the Academy of Marketing Sciences, l’ultima parola pare ce l’abbia la musica. Già, a seconda del tipo e del volume dipende se sceglieremo per esempio un cheeseburger o un’insalata. O, se preferite, un cibo poco sano o uno sano.

Galeotta fu la musica
La musica dunque pare possa influenzare le nostre scelte alimentari. Le note diffuse nell’ambiente possono avere un effetto sistemico sulle preferenze dei consumatori per i cibi sani e non sani, scrivono i ricercatori della University of South Florida Muma College of Business. A far da influencer sarebbe in maggior misura il volume con cui questa è diffusa – specie se si tratta di musica molto ritmica. Questo perché il volume ha dimostrato di avere un impatto diretto sulla frequenza cardiaca e l’eccitazione. Al contrario, la musica più soft ha un effetto calmante, rendendoci più consapevoli di ciò che ordiniamo. Secondo gli scienziati questo, in genere, comporta scelte più salutari, come per esempio un’insalata. Inoltre, si è scoperto che ambienti più grandi aumentano lo stimolo e lo stress, spingendo i commensali a desiderare invece un cheeseburger e patatine o cibi grassi. «I ristoranti e i supermercati possono utilizzare la musica d’ambiente in modo strategico per influenzare il comportamento di acquisto dei consumatori», ha commentato il prof. Dipayan Biswas.

Lo studio
Per questo studio, il prof. Biswas e colleghi si sono recati in un bar di Stoccolma, in Svezia. Qui hanno diffuso diversi generi musicali in loop, ma separatamente, a 55 decibel e 70 decibel. Le voci del menu sono state appositamente codificate come sane, non salutari e neutre. E come categoria utilizzata quella di prodotti come caffè o tè. Durante l’esperimento condotto per diverse ore in più giorni, i ricercatori hanno scoperto che il 20% in più di clienti del ristorante ha ordinato qualcosa di malsano quando esposti a musica ambientale più forte rispetto a coloro che hanno cenato durante un periodo con musica più tranquilla.

I risultati
Nello specifico, quando vi era la musica a 55Db sono stati venduti 295 articoli, mentre quando era a 70Db sono stati venduti 254 articoli. Di questi, il 32% erano cibi sani quando la musica era a 55Db e il 25% quando era a 70Db. I cibi non sani sono stati venduti in misura del 42% con la musica a 55Db, e nel 52% quando era a 70Db, mostrando le differenze di scelta. Infine, i neutri erano il 26% nel primo caso e del 23% nel secondo.

La differenza dell’ambiente
A influenzare le scelte dei consumatori, ormai si sa, è tutto l’ambiente – non solo la musica. Difatti, precedenti studi hanno esaminato i vari aspetti dell’impatto ambientale sulle vendite di cibo come illuminazione, profumi e decorazioni – mostrando che questi hanno il loro peso. Tuttavia, questo è il primo studio a guardare in modo specifico a come il volume impone scelte alimentari salutari o non salutari. Secondo i ricercatori, questi risultati consentono ai gestori dei ristoranti di manipolare strategicamente il volume della musica per influenzare le vendite.