29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Malattie cardiache

Fibrillazione atriale, il «cuore matto» di 1 milione di italiani

E' l'aritmia più diffusa in occidente: i rischi sono spesso sottovalutati

Cuore e salute
Cuore e salute Foto: Irenaphoto | shutterstock.com Shutterstock

ROMA – Italiani vittime della fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa in Occidente. Nel nostro Paese, secondo le stime, la patologia colpisce circa 1 milione di persone e i numeri aumentano fino al 4% dell’intera popolazione con età superiore ai 65 anni, con rischi sempre più frequenti di incorrere in ictus cardioembolico. La connessione tra fibrillazione atriale e ictus tromboembolico è spesso sottovalutata, ma costituisce un rischio da 4 a 9 volte maggiore per i pazienti affetti da fibrillazione atriale. Nel 20% dei casi, l’ictus, si rivela fatale, mentre nel 60% dei casi è causa di disabilità. Gli oltre 60mila nuovi casi l’anno hanno destato preoccupazione e attenzione nella comunità scientifica e lo studio di nuove strade terapeutiche e preventive ha portato alla sperimentazione di nuovi farmaci anticoagulanti e di dispositivi medici all’avanguardia.

Incoraggiare la prevenzione
Di fronte a queste evidenze diviene dunque fondamentale incoraggiare la prevenzione e la diagnosi precoce della fibrillazione atriale, nonché sostenere la realizzazione di percorsi terapeutici e di pratiche sanitarie ottimali. Tutti questi sono gli obiettivi dell’Associazione Giuseppe Dossetti: i Valori - Tutela e Sviluppo dei Diritti Onlus, http://www.dossetti.it/. Se ne è discusso ieri mattina al convegno ‘Il cuore «matto» di un milione di anziani over 65’ presso la Camera dei Deputati. Così, l’Associazione Dossetti si impegna a ripresentare, nel corso della corrente legislatura, la Proposta di Legge, per cui si batte da marzo 2015, «Disposizioni in materia di malattie cardio-cerebrovascolari e per la prevenzione e la cura dell’ictus cerebrale ischemico» al fine di garantire la diminuzione di casi individuali e ridurre le complicanze dell’aritmia nel lungo periodo.