27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Storie vere

50 arresti cardiaci in 6 giorni. 31enne salva grazie a un delicatissimo intervento

Una giovane donna ha rischiato di morire a causa di una gravissima condizione cardiaca che si è presentata improvvisamente. Ecco l’incredibile salvataggio

50 arresti cardiaci in 3 giorni. Donna salva grazie a un delicato intervento chirurgico
50 arresti cardiaci in 3 giorni. Donna salva grazie a un delicato intervento chirurgico Foto: S_L | Shutterstock Shutterstock

MILANO - Un solo arresto cardiaco può essere fatale per la vita di una persona. Ma cinquanta arresti cardiaci nel giro di soli tre giorni sono (purtroppo) un vero e proprio record. Ma è evidente che la buona sorte era dalla parte di Katia, una giovanissima donna di poco più di trent’anni, e mamma di una splendida bambina di tre mesi che ha seriamente rischiato di morire. Tuttavia, grazie all’incredibile competenza e professionalità di alcuni medici, la donna oggi e salva. Ecco cosa è accaduto.

Una pericolosa aritmia
A raccontare questa storia tanto drammatica quanto meravigliosa, è stata la giornalista Simona Ravizza in un articolo del Corriere della Sera. La vicenda è iniziata il 31 marzo scorso ed è stata la conseguenza di un’aritmia devastante che le ha provocato attacchi cardiaci anche a distanza di 15 minuti uno dall’altro. La donna si trovava presso l’Ospedale del Mare di Napoli quando i medici, non sapendo più come porre rimedio a questo caso estremamente complicato, hanno deciso di chiedere l’aiuto di alcuni colleghi.

L’email che le ha salvato la vita
Il personale dell’Ospedale del Mare ha deciso di inviare gli elettrocardiogrammi di Katia all’indirizzo email di un collega napoletano che si trovava già da alcuni anni a Milano. Questa scelta è stata determinante perché grazie ad essa ora Katia è salva. Il collega, di nome Carlo Pappone, ha suggerito al medico di far trasferire la paziente presso il Policlinico San Donato di Milano.

L’inizio di un viaggio
La povera Katia aveva la sua vita appesa a un filo: non sapeva per quanto tempo ancora sarebbe riuscita a sopravvivere ai pericolosi arresti cardiaci. Non c’era tempo da perdere e, proprio per questo motivo, la Regione Campania ha messo immediatamente a disposizione un areo militare dotato di un team di rianimatori per affrontare tutte le emergenze del caso durante il volo. Questo aereo rappresentava la sua unica possibilità di salvezza.

Arrivo a Linate
L’areo militare è atterrato a Linate e, all’arrivo, c’era l’ambulanza e un’intera squadra di anestesisti che la stavano attendendo. Ma non era finita: il veicolo doveva arrivare in ospedale piuttosto velocemente. La donna, infatti, sembrava aver avuto – come dichiarato sul Corriere della Sera - «una fibrillazione ventricolare provocata da cellule impazzite nel sistema elettrico del cuore» e bisognava porvi rimedio al più presto.

Un delicato intervento
Se all’interno del suo cuore vi erano cellule impazzite, restava solo una cosa da fare: distruggerle per fare in modo che tutto potesse tornare nella normalità. Per farlo, i medici hanno provato a inserire un catetere all’interno del muscolo cardiaco. Attraverso questo, i medici hanno veicolato corrente elettrica annientando le cellule responsabili dell’aritmia. Non è il primo intervento del suo genere, tuttavia, gli altri casi sembravano essere meno complicati a causa di un «bersaglio fisso» e quindi potenzialmente più semplice da colpire.

Ora sta bene
Per fortuna ora Katia sta bene e può tornare alla vita di sempre. Nonostante i numerosissimi arresti cardiaci non ha subito alcun danno cerebrale. Per la donna è stato come iniziare a vivere una nuova vita in compagnia delle persone che ama di più: il marito Fabio e la sua splendida bambina.