Scoperti i geni «parrucchieri». E ci colorano i capelli
Un team internazionale di scienziati è riuscito a trovare i geni che colorano i capelli. Un primo passo verso i deficit di pigmentazione?
I capelli non sono solo biondi, neri o castani. In realtà presentano centinaia di sfumature di colore. E se da un lato è impossibile determinarne tutte le varie tonalità, dall’altra una cosa è certa: il colore lo ereditiamo dai nostri avi. Per tale motivo è facilmente intuibile che questo genere di caratteristiche siano strettamente correlate con il nostro DNA. Ma quali sono i geni che incidono davvero? Un recente studio pubblicato su Nature è riuscito a far luce sulla questione.
Oltre cento geni
Un team internazionale guidato dal dottor Pirro Hysi del King’s College London – e che ha beneficiato della collaborazione di ricercatori italiani - ha scoperto che vi sono oltre cento geni correlati alla colorazione originale dei nostri capelli. Per arrivare a tali conclusioni, gli scienziati hanno coinvolto ben 300.000 persone di razza caucasica.
I pigmenti dei capelli
Quando osserviamo i capelli ci accorgiamo qual è la colorazione predominante: nero, biondo, castano o rosso. A determinare tali tonalità è la quantità (e il tipo) di melanina. Chi possiede una chioma scura, per esempio, avrà molta eumelanina, mentre chi li ha biondi o rossi possiederà quantità differenti di feomelanina. I vari tipi di melanina vengono prodotti grazie ai melanosomi – dei piccoli organuli che si trovano all’interno dei melanociti, ovvero particolari cellule epidermiche. I melanosomi si trovano anche nella zona bulbare dei capelli.
Negli anni siamo cambiati
Con il passare degli anni, anche l’essere umano è cambiato e così anche la tonalità dei capelli. La storia racconta che i primi esseri umani possedevano un’epidermide fortemente pigmentata, il che faceva sì che le radiazioni solari non fossero estremamente nocive. Tuttavia, con l’evoluzione, le popolazioni europee hanno sviluppato una pelle sempre più chiara man mano che si dirigevano verso il nord. Questa differenza di pigmentazione ha apportato al nostro organismo un cambiamento radicale: i raggi ultravioletti, oggi, vengono assorbiti in elevate quantità allo scopo di aumentare la sintesi della vitamina D, che tutti sappiamo essere essenziale per la salute umana.
Lo studio
Durante lo studio coordinato da Hyisi, sono stati esaminati i geni di oltre 157.000 partecipanti. I dati sono stati raccolti grazie alla collaborazione della nota azienda di analisi genetiche casalinghe, 23andMe e della UK BioBank, la quale ha fornito dati relativi ad altri 133.000 soggetti. Dai risultati è emerso che l’essere umano possiede 123 geni correlati al colore dei capelli, di cui 13 totalmente sconosciuti. La ricerca potrebbe essere il primo passo per comprendere l’origine dei deficit di pigmentazione e sviluppare così opportune terapie o soluzioni per i capelli bianchi.
Donne e uomini: le differenze ci sono
Un aspetto interessante che è stato evidenziato durante lo studio è che nelle donne vi è una prevalenza di chiome chiare, ciò potrebbe suggerire «un’associazione tra sesso e colore della chioma. Questo riflette l’importanza delle preferenze sessuali per i nostri geni e la nostra biologia. Questa ricerca impatterà su vari campi della biologia e della medicina. Dal momento che si tratta del più vasto studio genetico sulla pigmentazione, migliorerà la nostra conoscenza di malattie come il melanoma», conclude il professor Tim Spector del King’s College di Londra.
[1] Genome-wide association meta-analysis of individuals of European ancestry identifies new loci explaining a substantial fraction of hair color variation and heritability - Pirro G. Hysi, Ana M. Valdes