26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Potere curativo degli animali

Le diagnosticano un grave ritardo mentale, ma appena vede un cavallo guarisce miracolosamente

Le era stato detto dai medici che non avrebbe mai parlato né camminato. Invece, una ragazza che oggi ha 16 anni, fa tutte e due le cose. E tutto questo grazie a un cavallo

Ippoterapia
Ippoterapia Foto: polinabelphoto | shutterstock.com Shutterstock

REGNO UNITO – Da quando è nata, a Tiffany Heath di Westerham nel Kent (UK) le è stato diagnosticato un disturbo globale dello sviluppo. Tra i vari problemi, lei non parlava e non camminava. I medici avevano detto ai genitori che non c’erano speranze che prima o poi iniziasse ad avere una vita normale, o che parlasse e camminasse. Invece, da quando iniziò a ‘frequentare’ un cavallo, all’età di 7 anni ha miracolosamente pronunciato la sua prima parola.

La sua condizione
L’essere affetta dalla nascita da questo ritardo globale dello sviluppo (che in genere affligge i soggetti con sindrome di Down o paralisi cerebrale) ha portato Tiffany a soffrire di tutta una serie di problemi. Tra cui gravi attacchi d’asma che l’hanno quasi portata alla morte. Come un bambino autistico, lei se ne stava muta e chiusa nel ‘suo mondo’. Fino a quando, però, non le è stato fatto conoscere il cavallo di proprietà della zia Lucy. Fin dal primo approccio, Tiffany ha iniziato a emettere degli strani suoni gutturali – cosa che non aveva mai fatto prima. Da lì, ha iniziato piano piano a fare progressi e oggi, a 16 anni, lei parla, cammina e ha una vita normale. E ha persino partecipato a delle gare equestri.

Il cavallo magico
I cavalli non sono nuovi ad aver dimostrato notevoli capacità terapeutiche nei bambini con problematiche psico-motorie e sociali. La cosiddetta ippoterapia (o anche la pet therapy) è infatti oggi conosciuta e, in alcune nazioni, anche diffusa. La madre di Tiffany, Lisa Payne (37 anni) in un’intervista ai media locali, ha dichiarato che è davvero impressionante vedere l’effetto che i cavalli hanno sulle persone, quando utilizzati per la terapia. Secondo lei, i cavalli hanno la capacità di comprender le persone e hanno anche la pazienza necessaria. Raccontando la storia della figlia, la mamma ha detto che in qualche modo Tiffany è stata ‘allevata’ dai cavalli.

Le cure non servivano
Alla signora Payne i medici avevano detto che la figlia non avrebbe mai potuto imparare a parlare o camminare. E le numerose terapie fatte presso logopedisti e fisioterapisti che non avevano sortito alcun effetto sembravano dare ragione ai medici. Ma le cose sono cambiate quando, per caso, Tiffany ha conosciuto Artie, il cavallo della sorella di Lucy Payne. La piccola, racconta ancora la madre, si è subito innamorata di lui e, cosa inaspettata, la prima volta che si è avvicinata al cavallo Tiffany ha allungato la mano per accarezzarlo. Quella è stata la svolta.

I progressi
Lei che non riusciva a stare in piedi o muoversi se qualcuno non la reggeva, ha iniziato a mano a mano a essere sempre più ferma e stabile sulle gambe – specie quando era seduta sul cavallo. Nel giro di breve Tiffany poteva non solo parlare, camminare e muoversi, ma ha addirittura iniziato a chiedere di poter ‘lavorare’ nella scuderia per poter accudire il ‘suo’ cavallo. E così ha iniziato a prendersi cura del cavallo, che spazzolava, strigliava e così via. La sua prima parola, ricorda la madre, l’ha pronunciata un giorno che era caduta nel cortile della fattoria: «Bloccata!». La mamma racconta di non aver capito chi aveva gridato quella parola. Poi si è girata, l’ha vista e ha capito. A quel punto è scoppiata a piangere per la gioia. Dopo la sua esperienza, la signora Payne ha co-fondato la TEAL (Therapeutic Equine Assisted Learning) in una scuderia a Edenbridge, nel Kent, per aiutare tutti coloro che hanno problemi come quelli di Tiffany e altri problemi come sindrome di Down, autismo eccetera.