16 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Salute e donne

Festa della donna: spesso le donne sono meno in salute di chi curano

Le donne di prendono cura di tutti, ma non di se stesse. Così, spesso, stanno peggio in salute di chi curano

Donne e salute
Donne e salute Foto: Antonio Guillem | shutterstock.com Shutterstock

ROMA – Le donne si prendono spesso cura degli altri, ma dimenticano se stesse. E, non a caso, la stragrande maggioranza dei caregiver è donna, però «in moltissimi casi la loro salute è peggiore di quella di coloro di cui si prendono cura». Lo ha detto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, nel corso dell'evento 'Soprattutto Donna! Valore e tutela del caregiver familiare', organizzato a Roma.

Si prendono cura di tutti ma…
Le donne «Si prendono cura di tutti – ha sottolineato Scaccabarozzi – un po' meno di se stesse. Per questo nelle nostre aziende abbiamo sviluppato una serie di servizi dagli asili nido, alla lavanderia, alla prestazione non per presenza ma per obiettivi, volti a facilitare la vita di queste donne». Ci sono dei «dati di fatto – prosegue – dei quali dobbiamo tenere conto: Il 92% dei caregiver è donna. E il 60% delle donne è manager nella propria famiglia. Questi dati vanno considerati e valorizzati. Nella mia azienda oltre il 40% degli addetti sono donna e nella ricerca andiamo a oltre il 50%. Nell'intero settore della farmaceutica un dirigente su tre è donna. Insomma: l'innovazione è donna. Per questo abbiamo cominciato a pensare per tempo a come agevolarle. Il 100% delle donne ha a disposizione previdenza e sanità integrativa, in molti casi agevolazioni per assistenza agli anziani o ai familiari».

Conciliare lavoro e famiglia
Strumenti flessibili e agevolazioni per conciliare lavoro ed esigenze della famiglia. Un dato per tutti, ha concluso Scaccabarozzi: «Grazie a tutto quello che abbiamo organizzato, siamo il settore dove il part time è ai livelli più bassi: solo il 4%. Questo è un dato estremamente positivo, perché dimostra che ci sono sistemi di compensazione di welfare che non rendono necessario il part time e chi usufruisce di quei sistemi non si vede costretto a ridursi lo stipendio».