Basta pregiudizi. Gli antidepressivi funzionano. La conferma degli scienziati
La conferma arriva direttamente dagli scienziati ti Oxford: gli antidepressivi non solo sono necessari ma funzionano molto bene

The drugs do work, è questo il titolo di un articolo recentemente pubblicato sul quotidiano The Guardian. Il testo riporta i risultati di un ampio studio revisionale durato ben sei anni, il quale mette in evidenza che gli antidepressivi funzionano veramente – a dispetto di tutti i pregiudizi. Sono infatti molte le persone a pensare che i disturbi mentali non abbiamo eziologia biologica, quindi non possono essere curate con farmaci di questo genere. Ma gli scienziati hanno sfatato clamorosamente questo mito.
Numeri in aumento
«La depressione è il singolo più grande contributo alla disabilità globale che abbiamo - una grande sfida per il genere umano», ha dichiarato John Geddes, professore di psichiatria epidemiologica all'Università di Oxford. Si tratta di una patologia che coinvolge ben 350 milioni di persone in tutto il mondo. Ma il lato ancor più drammatico è che stiamo assistendo a un incremento importante del numero delle persone affette dalla patologia. E’ bene quindi ricordare che «gli antidepressivi sono uno strumento efficace per la depressione. La depressione non trattata è un problema enorme a causa del peso che infligge alla stessa società», ricorda Andrea Cipriani del Centro di ricerca biomedica per la salute di Oxford.
Non bisogna averne paura
Il problema più grande è che molte persone temono gli antidepressivi più di qualsiasi altro farmaco. E’ chiaro che si tratta di medicinali che possono avere effetti collaterali anche molto gravi. Tuttavia è importante sottolineare che un buon medico dovrebbe prescriverli solo in caso di reale necessità e alle dosi più opportune, riducendo al minimo eventuali danni alla nostra salute. Anche la professoressa Helen Stokes-Lampard, presidentessa del Royal College of GPs, ha detto che molti considerano l'assunzione di antidepressivi un qualcosa di estremamente negativo, «ma questo di per sé si aggiunge allo sfavorevole stigma che a volte esiste nelle persone con condizioni di salute mentale. La depressione è una malattia mentale significativa che, se non trattata o non gestita, può causare un'enorme quantità di disagio per un paziente, la sua famiglia e gli amici. Non dovrebbe mai essere ignorata».
Uno studio durato sei anni
La ricerca – recentemente pubblicata su The Lancet - è durata sei anni e ha incluso diversi dati relativi a studi precedenti – siano essi stati pubblicati o meno in riviste scientifiche. In totale gli scienziati hanno scandagliato oltre 500 lavori che hanno confrontato farmaci con placebo o diverse tipologie di medicinali messi a confronto. Gli studi hanno preso in esame oltre centomila persone affette da depressione. «Questo studio rigoroso conferma che gli antidepressivi hanno un posto importante nel trattamento della depressione. La depressione causa infelicità a migliaia di persone ogni anno e questo studio aggiunge alle prove esistenti che sono disponibili trattamenti efficaci», sottolinea il dottor James Warner, psichiatra presso l'Imperial College di Londra.
Antidepressivi e terapie psicologiche
Oltre agli antidepressivi sono disponibili delle vere e proprie terapia psicologiche – la cui più diffusa è la terapia cognitivo comportamentale che pare avere un tasso di successo più o meno simile ai tradizionali farmaci. D’altro canto, recenti stime ci dicono che il 60% delle persone affette da depressione risponde positivamente dopo due mesi di assunzione di psicofarmaci con una riduzione pari al 50% dei sintomi, tra questi un sonno e un umore nettamente migliorati. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le persone hanno la pazienza di attendere l’effetto farmacologico: «circa l'80% delle persone interrompe gli antidepressivi entro un mese». Ma Andrea Cipriani ricorda che «La depressione non trattata è un problema grandissimo, un peso per la società».
Sono necessari nuovi trattamenti
Nonostante farmaci e terapie attuali sembrano aver dato risultati positivi, gli scienziati ricordano che si può fare ancora di più. La maggior parte dei farmaci che abbiamo a disposizione – e che sono stati testati durante lo studio - sono noti come SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). La loro efficacia è dovuta dal fatto che vengono aumentati livelli di un messaggero chimico a livello cerebrale, denominato serotonina. Tuttavia non ci sono prove, al momento, che sia davvero così. «Non abbiamo trattamenti molto precisi per la depressione in questo momento»,
Ancora troppi pregiudizi
Nonostante siano stati numerosi gli studi che hanno confermato l’efficacia degli antidepressivi, essi sono ancor oggi condizionati da questioni ideologiche. Fin dal lontano 1996, la World Psychiatric Association aveva lanciato un progetto allo scopo di informare e sensibilizzare la stampa e i potenziali pazienti all’utilizzo di questo genere di farmaci. Ma oggi, più di vent’anni dopo, i giudizi continuano a rimanere ancorati alla mente delle persone.
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