Miracolo a Bologna: donna affetta da tumore rimane incinta grazie al tessuto ovarico crioconservato
Una donna affetta da linfoma non Hodkin aveva sottoposto parte del tessuto ovarico a crioconservazione prima di iniziare le cure. E ora, dopo averlo reimpiantato, è riuscita ad avere una gravidanza spontanea

E’ già una sorta di miracolo poter tornare a nuova vita dopo aver dimostrato di essere più forte di una malattia devastante come un tumore. Ma quello che è accaduto a una 34enne di Bologna è un risultato sopra ogni aspettativa. La donna è infatti riuscita ad avere una gravidanza spontanea grazie a una particolare tecnica di crioconservazione del tessuto ovarico. La giovane aveva avuto una diagnosi di linfoma non Hodkins all’età di 29 anni e ora, dopo aver scongelato le cellule sottoposte a conservazione, è riuscita a portare avanti la gravidanza. Ecco tutti i dettagli della vicenda.
Menopausa anticipata?
La ragazza è stata sopposta a chemioterapia e radioterapia in seguito all’infausta diagnosi: si trattava del linfoma non Hodkin. Tutti sappiamo, però, che queste terapie non sono molto benefiche alla nostra fertilità, tutt’altro: la giovane donna si è dovuta scontrare con una menopausa anticipata. Ma grazie alla crioconservazione si è assistito a un fenomeno incredibile. Ed è così che ha potuto coronare il suo sogno di rimanere incinta in maniera totalmente spontanea. Ora è alla sesta settimana.
La crioconservazione
La ragazza aveva deciso di congelare parte del suo tessuto ovarico ancora sano. L’intervento è stato eseguito in laparoscopia, asportandone una piccola quantità dello spessore di circa due millimetri. Si tratta di una tecnica molto particolare che richiede estrema competenza perché il tessuto è sensibilissimo e basta pochissimo – durante il maneggiamento – per danneggiarlo irrimediabilmente.
Le ovaie così rinascono
Quando la donna è stata finalmente dichiarata guarita dal linfoma, il tessuto crioconservato a una temperatura di circa 150 gradi sotto lo zero – dopo essere stato scongelato – è stato reimpiantato sia nelle ovaie che sottocute a livello addominale. In questo modo la donna ha avuto una seconda possibilità: quella di diventare mamma in maniera del tutto naturale.
Cancellazione delle cure oncologiche
Con la crioconservazione è possibile cancellare alcuni degli effetti devastanti della malattia, ma ciò si può ottenere solo facendolo con il tessuto ovarico e non con gli ovociti. «Il congelamento degli ovuli - spiega al Corriere della Sera Renato Seracchioli, direttore dell’unità di Ginecologica - è funzionale solo allo scopo riproduttivo, ma non dà molte possibilità perché vengono conservati pochi ovociti. Con la crioconservazione del tessuto ovarico, invece, ci sono maggiori possibilità e per più tempo perché vengono conservati i follicoli presenti nelle ovaie». In questo modo «diamo la possibilità alla donna di avere una ripresa completa della funzionalità dell’ovaio, come se non avesse più tutte le terapie oncologiche che l’hanno portata in menopausa», conclude Seracchioli.
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