Bimbo di 20 mesi finisce in ospedale per intossicazione da cannabis
Controversa versione dei genitori che portano il piccolo all'ospedale pediatrico Buzzi di Milano: avrebbe ingerito cannabis ai giardinetti, ma gli inquirenti hanno scoperto che il padre è un consumatore di hashish

MILANO – Un bambino di soli 20 mesi è stato ricoverato all’ospedale pediatrico Buzzi di Milano in gravi condizioni. Il piccolo era stato portato sabato sera dagli stessi genitori al pronto soccorso, mentre era in preda a crisi respiratorie e convulsioni. Secondo le dichiarazioni dei genitori, il bimbo avrebbe ingerito della cannabis trovata al parco. Tuttavia, secondo quanto emerso dalle prime indagini, poiché il padre sarebbe consumatore di hashish, in piccolo potrebbe averla trovata e ingerita per sbaglio.
Tracce di cannabinoidi
Il fatto è avvenuto sabato 02 dicembre, quando una giovane coppia di Sesto San Giovanni (MI) si è presentata all’ospedale pediatrico del capoluogo lombardo, con in braccio un bimbo in preda a intenso malore. Le condizioni del piccolo sono apparse subito gravissime. Sottoposto a un primo esame del sangue, nell’organismo del piccolo sono state trovate consistenti tracce di cannabinoidi. La diagnosi immediata è stata «intossicazione da THC», il principio attivo della cannabis (o marijuana).
La droga ai giardinetti
La prima spiegazione che i due genitori hanno dato agli agenti di polizia è stata che il bimbo «potrebbe aver ingerito» la droga ai giardinetti, raccogliendola forse da terra e poi essersela messa in bocca. Nel frattempo è stato aperto un fascicolo dalla Procura del Tribunale per i minorenni, e le indagini sono seguite dal procuratore capo Ciro Cascone e dalla Pm Annamaria Fiorillo. Proprio in seguito ai primi accertamenti si è scoperto che la vicenda potrebbe essere molto diversa.
Consumatore di hashish
Dalle prime indagini è emerso che il padre del bimbo è un consumatore di hashish. Lo stesso è infatti risultato positivo al test eseguito dalla polizia giudiziaria. Per quanto invece riguarda la madre, pare non siano stata rilevate tracce di stupefacenti nell'organismo. A questo punto gli inquirenti ritengono sia possibile che il piccolo, anziché ai giardinetti, possa aver trovato la droga proprio a casa sua, e che, come spesso accade con i bambini piccoli, se la sia messa in bocca per errore e poi ingerita. Al momento, il piccolo è ancora ricoverato in ospedale. La prognosi è tutt’ora riservata, ma per fortuna le sue condizioni pare siano migliorate e anche il respiro è più regolare.
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