25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Baricitinib

Artrite reumatoide, arriva il nuovo farmaco biologico che blocca l’infiammazione

Un nuovo farmaco biologico potrebbe rappresentare una speranza in più per tutti i pazienti affetti da artrite reumatoide. Il medicinale permette la regressione della malattia e cambia il modo di assunzione

L’artrite reumatoide è una patologia cronica a carattere infiammatorio. Interessa prevalentemente i soggetti femminili, in una proporzione maggiore di circa 4 volte rispetto ai soggetti di sesso maschile. La malattia è caratterizzata da una marcata infiammazione delle membrane sinoviali delle articolazioni. Queste ultime, per reazione, aumentano di volume danneggiando anche l’osso sottostante. E, nei casi più gravi anche gli occhi, i polmoni, il cuore e i reni. Tuttavia sembrano arrivare nuove speranze dalla realizzazione di un farmaco biologico. Ecco di cosa si tratta.

Poche cure realmente efficaci
Fino a poco tempo fa esistevano poche cure realmente efficaci per questo tipo di patologia che colpisce soprattutto i soggetti tra i 35 e i 50 anni di età ma che può presentarsi persino in età pediatrica. Allo stato attuale i medicinali sono in grado di contenere i sintomi che si verificano durante le varie fasi di riacutizzazione che si alternano a quelli di remissione. Nei periodi in cui la malattia si fa sentire, si possono presentare anche sintomi apparentemente atipici come astenia, febbre e rigidità.

  • Sapevi che…?
    L’artrite reumatoide è considerata una malattia autoimmune: quando il nostro organismo deve difendersi da attacchi esogeni (come batteri e virus) utilizza anticorpi. La stessa cosa avviene anche nell’artrite reumatoide (per una causa ancora sconosciuta) e gli anticorpi aggrediscono la membrana sinoviale che riveste le articolazioni. Tale aggressione provoca sia una forte infiammazione che un meccanismo di auto-distruzione.

I farmaci tradizionali
I farmaci tradizionali mirano esclusivamente alla riduzione del sintomo principale (il dolore). Durante la fare di riacutizzazione sarebbe comunque indispensabile eseguire uno stile di vita consono al fine di prevenire le lesioni articolari. Se si seguono alcuni accorgimenti, infatti, si può comunque mantenere una buona qualità della vita. I medicinali di uso più comune sono antidolorifici e antinfiammatori steroidei. Vi sono anche i cosiddetti disease-modifying antirheumatic drug (DMARD) ovvero i farmaci antireumatici modificanti la malattia che possono rallentare la progressione della patologia.

In arrivo un nuovo farmaco
A tutti i farmaci di uso più comune si aggiunge un medicinale biologico denominato Baricitinib. Si tratta di una molecola – appena approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco – in grado di bloccare in maniera selettiva i meccanismi che provocano l’infiammazione a livello articolare.

Come funziona Baricitinib
Baricitinib è in grado di inibire gli enzimi Janus chinasi 1 e 2. Si tratta di due sostanze in grado di modulare con precisione i segnali inviati dalle citochine infiammatorie. Sono queste ultime che sembrano essere direttamente collegate con l’infiammazione delle articolazioni. Ma non solo: il Baricitinib arresta anche alcuni tipi di proteine – dirette responsabili del dolore.

Addio iniezioni
Ma la vera rivoluzione è rappresentata dal metodo di somministrazione. Finalmente i pazienti affetti da artrite reumatoide potranno avere a disposizione un farmaco che si potrà assumere per via orale. Non più iniezioni, quindi, come accade per la maggior parte degli antinfiammatori. «Si tratta di un importante progresso per i pazienti, perché tra il 40 e il 50% delle persone non ottiene miglioramenti dal trattamento di prima linea che solitamente si basa sull’uso del metotrexate», ha dichiarato Roberto Caporali, Professore Associato di Reumatologia presso l’Università di Pavia e Responsabile dell’Early Arthritis Clinic della Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia.