20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
No al semaforo delle multinazionali

L’inganno delle etichette a semaforo: si sostengono modelli alimentari errati che mettono in pericolo la salute

Dalla Coldiretti l'allarme per le etichette a semaforo. L'Italia non sarà mai a favore di sistemi che favoriscono la chimica nel piatto

No alle etichette semaforo
No alle etichette semaforo Foto: Shutterstock

ROMA – La Coldiretti lancia l'allarme sulle etichette a semaforo, che definisce un inganno. Con questa politica di semplificazione si rischia di sostenere modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy, affermano Coldiretti/Federalimentare. Si sottolinea inoltre che l’Italia non sarà mai a favore di sistemi che favoriscono la chimica nel piatto, in riferimento alla proposta di alcune multinazionali di una etichetta nutrizionale a semaforo con la richiesta alla Commissione Europea di favorire un approccio armonizzato a livello Ue sulle etichette a colori dopo il traffic light inglese e il nutriscore francese.

Un sistema fuorviante
«Il sistema di informazione visiva proposto è fuorviante, discriminatorio e incompleto e finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di bocciare elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma».

Si favoriranno i prodotti di minore qualità
«È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità – aggiunge Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare – Siamo i primi a voler dare, con un unico sistema armonizzato a livello comunitario, informazioni corrette e chiare su ogni singola porzione nell’ambito di un corretto intake giornaliero, ma mai con sistemi semaforici che influenzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari».