18 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Argentina, finge malore per non festeggiare da solo

Va in ospedale fingendo un forte mal di testa, ma non voleva stare da solo per il suo 84esimo compleanno

Un anziano di 84 anni dell’Argentina si sentiva solo e non voleva festeggiare il suo compleanno in solitudine. Così si è recato in ospedale fingendo di avere una cefalea molto forte. Poi si è scoperto il vero motivo, ma tutti, commossi, hanno festeggiato il signor Oscar

ARGENTINA – Una vicenda curiosa che ha commosso il Paese. È la storia di Oscar anzianotto di 84 anni che non voleva passare da solo il giorno del suo 84esimo compleanno – un traguardo che meritava di essere festeggiato come si deve. Solo che rischiava di essere un giorno qualunque, passato ancora una volta in solitudine. Così, dimostrando anche una certa inventiva, il ‘nonno’ Oscar si è recato in ospedale, il 21 settembre scorso, dicendo che aveva una forte cefalea che, secondo lui, avrebbe richiesto il ricovero. Sottoposto a visita di controllo, è poi emersa la verità: Oscar stava bene, ma quello, guarda caso, era il giorno del suo compleanno.

Il post che ha fatto il giro del mondo
Dopo la scoperta, il personale commosso ha deciso di regalare una piccola festa improvvisata per festeggiare il compleanno di Oscar. Così, dopo la vicenda, l’infermiera Gisel ha pubblicato un post su Facebook che nel giro di breve ha ricevuto migliaia di commenti e condivisioni. Un successo che è divenuto internazionale. Come racconta Gisel, l’anziano soffriva si solitudine, ancora più sentita proprio quel giorno, che era il suo compleanno. Si sentiva talmente solo che è arrivavo a inventarsi una malattia pur di ricevere qualche attenzione e un po’ di affetto. «Ieri sera – scrive Gisel su Facebook – quest’uomo si è recato alla guardia medica per una ‘cefalea’, e lo metto tra virgolette perché sapete qual era la sua vera malattia? Oggi compie 84 anni e non voleva stare da solo. Sì, proprio quello che avete letto. Scommetto che vi si è stretto il cuore come è successo a me e a miei colleghi. Oscar – prosegue l’infermiera –non ha avuto figli e la sua compagna di vita è morta 4 anni fa. Anche i suoi fratelli sono tutti morti, lui era il minore». In sostanza era del tutto solo, senza speranza che qualcuno si ricordasse di lui.

Commosse gli organizzano la festa
Intenerite dalla storia di Oscar, l’infermiera Gisel e le sue colleghe decidono di organizzare una piccola festa, organizzata sui due piedi, per donare a Oscar un momento di serenità. «Abbiamo deciso di comprargli una mini torta – scrive sul post Gisel – una candelina per esprimere tre desideri e, come potete notare [dalla foto], abbiamo ricavato dei palloncini dai guanti di lattice. La faccia di quest’uomo e i suoi occhi pieni di lacrime di gioia per una cosa così semplice non li dimenticherò mai più. Uno dei desideri lo ha usato per chiedere che il prossimo anno gli accada la stessa cosa».

C’è sempre da imparare
La vicenda di Oscar, della festa improvvisata e di quanto capitato proprio a Gisel e le sue colleghe è una lezione di vita – che da sempre è grande maestra. A volte ci mette alla prova, per vedere se e quanto siamo disposti ad amare il prossimo, senza magari ricevere nulla in cambio – almeno all’apparenza. Sì, perché alla fine qualcosa se ne ricava sempre. «Diamo valore a quello che abbiamo e non a quello che ci manca, se avete qualcuno che vi aspetta, qualcuno che vi chiama, che si preoccupa per voi, che vi apprezza e vi ama, amate molto e soprattutto abbiate cura di lui perché siete milionari e non ve ne rendete conto. Buon compleanno Oscar!», chiosa Gisel.