19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Infusi sgonfia pancia

Dieta e detox: gli infusi che funzionano, sgonfiano la pancia e aiutano a dimagrire

Gli infusi e i decotti facili da preparare che aiutano a sgonfiare la pancia e dimagrire. Come si usano, gli effetti collaterali e i risultati delle ultime ricerche scientifiche

Non è sempre solo un problema di peso. Spesso è quella sensazione di gonfiore addominale a crearci veri e propri fastidi. Tuttavia, se le analisi mediche non hanno riscontrato nessuna patologia in corso ci si può affidare ad alcuni rimedi naturali. Ovviamente non esiste nessun metodo miracoloso, ma senz’altro si può trarne giovamento da un uso frequente. Ecco alcuni infusi e decotti facilmente replicabili a casa propria.

La menta piperita per il gonfiore addominale
La menta piperita è uno dei migliori rimedi naturali che aiutano a sgonfiare la pancia. Il motivo del suo successo è dovuto al fatto che le sue foglie sono in grado di rompere le bolle di gas che si formano all’interno di stomaco e intestino. Ma non solo: accelera il tempo di svuotamento gastrico eliminando quella sensazione di pienezza epigastrica. In più, aumenta il flusso biliare. Quindi è possibile utilizzarla anche in tutte le problematiche di gonfiore dovuta a un rallentamento delle funzioni della cistifellea o di stitichezza. La menta piperita, in particolare l’olio essenziale, è considerato un antispasmodico utile in caso di sindrome dell’intestino irritabile. Quest’ultima formulazione, tuttavia, è sconsigliata per uso orale se non sotto stretto controllo medico.

Come utilizzare la menta piperita
La menta piperita deve sempre essere utilizzata sotto forma di infuso e non decotto. Ciò significa che le foglie vanno aggiunte all’acqua calda (80 gradi circa) a fuoco spento. Si lascia il tutto in infusione per una decina di minuti, quindi si filtra e si beve. Preferibilmente dopo i pasti. Gli infusi sono sconsigliati alle persone che avvertono quella classica sensazione di distensione addominale dopo aver bevuto l’acqua.

Altre proprietà della menta verificate dalla scienza
Secondo quanto emerge da un recente studio pubblicato su Phytotherapy Research «la menta piperita possiede significative attività antimicrobiche e antivirali, forti azioni antiossidanti e antitumorali e alcuni potenziali antiallergici. Gli studi sugli animali dimostrano un effetto di rilassamento sul tessuto gastrointestinale, sugli effetti analgesici e anestetici nel sistema nervoso centrale e periferico, azioni immunomodulanti e un potenziale chemiopreventivo. Sono stati riportati studi umani sul sistema gastrointestinale, sulle vie respiratorie e sugli effetti analgesici dell'olio di menta piperita e dei suoi componenti. Sono stati condotti diversi studi clinici che hanno esaminato gli effetti dell'olio di menta piperita sulla sindrome dell'intestino irritabile (IBS)».

Quando non utilizzare la menta piperita
La menta piperita è sconsigliata in caso di ernia itale, calcoli renali e reflusso gastrointestinale. L’olio essenziale è da evitare in caso di epatite, favismo e nel caso si assumano farmaci gastrolesivi.

Il decotto di semi di finocchio
Al contrario della menta piperita, i semi di finocchio devono essere utilizzati sempre a mo’ di decotto. Il che significa che i semi vanno aggiunti all’acqua fredda e portati a ebollizione. Nel caso specifico del finocchio la cottura dopo l’ebollizione non deve superare i 5 minuti. Dopo aver spento il fuoco anch’essi vanno lasciati in infusione per almeno una decina di minuti prima di essere filtrati e consumati. Se associati all’anice si ottiene una migliore e più rapida espulsione di gas.

Attenzione alle dosi elevate
Bisogna porre molta attenzione a non eccedere con il consumo di semi di finocchio. Dosi elevate, infatti, sono sconsigliate nei pazienti affetti da epilessia e nelle donne in gravidanza. I semi contengono alcune sostanze che mimano gli ormoni femminili e, per tali motivi, sono da evitare anche in caso di alcuni tipi di cancro al seno. D’altro canto il finocchio ha dimostrato in molti altri casi di possedere un’azione antitumorale. «L’anetolo è il principale componente attivo dei semi di finocchio che ha esposto un'attività anticancro. Al-Harbi et al. hanno studiato l'attività antitumorale dell'anetolo contro il l’adenocarcinoma mammario di Ehrlich indotto in un modello tumorale nei topi albini svizzeri. Lo studio ha rivelato che l'anetolo ha aumentato il tempo di sopravvivenza, ridotto il peso del tumore e ridotto il volume e il peso corporeo dei topi portatori di ascite di Ehrlich. […] I risultati suggeriscono che il Foeniculum vulgare potrebbe essere considerato come una risorsa naturale di agenti antitumorali, nonché citoprotettivo alle cellule normali».

L’effetto antimicrobico del finocchio
In alcuni casi l’eccessivo gonfiore addominale può essere causato da una disbiosi intestinale, ovvero quando i batteri cattivi superano in quantità quelli buoni. In questi casi può essere utile l’attività antibatterica del finocchio, secondo alcuni studi, infatti: «l’estratto acquoso semi di finocchio ha inibito la crescita di Enterococcus faecalis, Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Klebsiella pneumonia, Pseudomona aeruginosa, Salmonella typhi, Salmonella typhimurium, Shigella flexneri e Bacillus cereus».

Aggiunta di antifermentativi
Se il problema è l’eccessiva fermentazione intestinale è possibile aggiungere alcuni rimedi naturali che aiutano a ridurre le fermentazioni. Tra queste ricordiamo il timo – da utilizzare in infuso insieme alla menta o in aggiunta al finocchio dopo aver spento il fuoco – e i chiodi di garofano. Questi vanno utilizzati con molta parsimonia (massimo uno due per tazza) e sempre in decozione.

Se il problema è l’ansia
In alcuni casi la sensazione di pancia gonfia potrebbe essere dovuto all’ansia. Se pensate sia questo il problema si possono aggiungere dei fiori di arancio in infuso. Trattandosi però di parti molto termolabili non è consigliabile un’infusione superiore ai due minuti.

Se la causa è la stitichezza
Se il gonfiore addominale è dovuto per lo più a stitichezza si possono adottare diversi stratagemmi, tra cui l’assunzione di senna o aloe in pastiglie che favoriscono lo svuotamento intestinale. In associazione a questa si può assumere una tisana carminativa e un’acqua ricca di bicarbonati e solfati. Infine, per aumentare anche le possibilità di dimagrire è consigliabile aggiungere ai propri decotti una fettina di zenzero e una piccola quantità di peperoncino.

 [1] Ford AC, Talley NJ, Spiegel BM, Foxx-Orenstein AE, Schiller L, Quigley EM, Moayyedi P. Effect of fibre, antispasmodics, and peppermint oil in the treatment of irritable bowel syndrome: systematic review and meta-analysis. BMJ. 2008;337:a2313. 

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[4] Biomed Res Int. 2014; 2014: 842674. Published online 2014 Aug 3. doi:  10.1155/2014/842674 PMCID: PMC4137549 Foeniculum vulgare Mill: A Review of Its Botany, Phytochemistry, Pharmacology, Contemporary Application, and Toxicology Shamkant B. Badgujar,* Vainav V. Patel, and Atmaram H. Bandivdekar

[4] Pradhan M, Sribhuwaneswari S, Karthikeyan D, et al. In-vitro cytoprotection activity of Foeniculum vulgare and Helicteres isora in cultured human blood lymphocytes and antitumour activity against B16F10 melanoma cell line. Research Journal of Pharmacy and Technology. 2008;1(4):450–452.