24 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Malaria a Napoli

Malaria anche a Napoli. Due bambini ricoverati al Policlinico

Dopo lo sconcertante caso della bimba di Trento morta, nuovi casi di malaria in bambini fanno temere per le possibili complicanze. Due sono stati segnalati a Napoli. Intanto spunta l’ipotesi della siringa infetta

Malaria anche a Napoli
Malaria anche a Napoli Foto: Shutterstock

NAPOLI – Non hanno mai destato più di tanta preoccupazione i casi di Malaria in Italia, la malattia trasmessa dalle zanzare anofele infettate dal parassita Plasmodio. Ma ora, specie quando riguarda dei bambini c’è la massima allerta, per evitare che accadano fatti drammatici come quello di Trento e della piccola Sofia Zago, morta proprio per malaria.
È notizia di queste ore di due nuovi casi occorsi a due bambini rispettivamente di 8 e 9 anni, ricoverati al Policlinico di Napoli. Anche la mamma è ricoverata al Cotugno. La famiglia, secondo quanto accertato dalle strutture sanitarie, era tornata da un viaggio in Africa dove è probabile abbiano contratto la malaria.

Il caso
Secondo la stampa locale i due bambini residenti a di Santa Maria Capua Vetere (CE) sarebbero di origini nigeriane, e hanno manifestato i sintomi della malaria dopo essere tornati dall’Africa, loro Paese natale. I due sono stati ricoverati nel reparto di malattie infettive pediatriche della Federico II, diretto dal professor Alfredo Guarino. Il ricovero è già di qualche giorno fa, ma la notizia è trapelata soltanto in queste ore, sull’eco della pioggia mediatica che si è scatenata dopo il caso di Trento.  «I due bambini stanno ragionevolmente bene – assicura il dottor Guarino – ma la malaria non è una malattia da sottovalutare», per questo motivo sono ancora sotto osservazione. La mamma dei due bimbi, in stato di gravidanza, è stata invece ricoverata nel reparto di malattie infettive del Cotugno. Qui ha già concluso la terapia anti-malarica e dovrebbe essere dimessa già nei prossimi giorni. I medici ritengono non dovrebbero esserci complicazioni per la gravidanza.

Massima attenzione
Dopo la morte della piccola Sofia è comprensibile vi sia un’accentuata attenzione a tutti i casi di malaria in Italia, sebbene la malattia non sia endemica e non sia stata accertata la presenza della zanzara anofele. I casi registrati fino a oggi, infatti, non sono autoctoni, ma manifestazione di un contagio avvenuto nei Paesi dove la malattia è presente. Come da protocollo, tuttavia, il caso è stato segnalato al dipartimento di Malattie Infettive della Regione, all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e al Ministero della Salute.

Colpa di una siringa infetta?
Sul fronte indagini sulla morte della piccola Sofia Zago, avvenuta a Brescia dopo il trasferimento dall’ospedale Santa Chiara di Trento, spunta l’ipotesi di contagio da siringa infetta. Un fatto inammissibile, se confermato. Che farebbe scattare un’inchiesta per omicidio colposo, come ipotizzato in precedenza. Ora si attendono ulteriori sviluppi e conferme o, si spera, smentite.