Bodybuilder di 25 anni muore per aver assunto troppe proteine. Fatale il disturbo del ciclo dell’urea
Meegan Hefford, australiana di 25 anni e bodybuilder è morta per aver mangiato troppe proteine. Da alcuni mesi seguiva una dieta speciale per prepararsi a competizione, ma una rara condizione di cui non era a conoscenza, il disturbo del ciclo dell’urea, le è stata fatale

AUSTRALIA – Meegan Hefford viveva a Mandurah, una città situata nella regione di Peel, in Australia Occidentale. La sua passione era il bodybuilding, e per questo si stava preparando a una competizione che si sarebbe svolta a settembre. La dieta rigida che stava seguendo prevedeva l’assunzione di molte proteine, ma proprio questa, unita a una rara condizione genetica chiamata disturbo del ciclo dell’urea che non permette al corpo di scomporre le proteine, le è stata fatale. È morta a 25 anni lasciando due figli di 7 e 5 anni.
I fatti
Per prepararsi alla competizione Meegan stava seguendo una rigida dieta ricca di proteine. Insieme a come carne magra e bianchi d’uovo utilizzava un prodotto in polvere destinato proprio agli sportivi. La famiglia, sconvolta per la morte della ragazza, non sapeva che Meegan stesse assumendo questi integratori. Da un po’ di tempo, come racconta la madre, Meegan si sentiva strana e letargica – cosa alquanto insolita per lei che era molto attiva. Ma la mattina del 19 giugno è stata trovata priva di sensi nel suo appartamento. Subito dopo è stata portata all’Ospedale Fiona Stanley, e qui i medici rimasti interdetti da quanto stava accadendo, si sono prodigati per capire perché una donna giovane e molto in forma stesse rapidamente perdendo l’attività cerebrale, riporta il quotidiano PertNow. Ci sono voluti due giorni affinché l’equipe medica riuscisse a scoprire che Meegan soffriva di un disturbo del ciclo di urea. Il giorno seguente, il 22 giugno, è stata diagnosticata la morte cerebrale. Nel certificato di morte i medici hanno scritto come causa l’assunzione di integratori per bodybuilding correlato alla sua condizione medica non precedentemente diagnosticata. Ora la famiglia chiede ora maggiori restrizioni sui supplementi e le polveri proteiche: «La vendita di questi prodotti deve essere maggiormente regolamentata», ha dichiarato Michelle White, madre della vittima, dopo aver scoperto in casa di lei ben 12 contenitori di questi integratori proteici.
Il disturbo del ciclo dell’urea
Questa rara condizione genetica, che colpisce una persona su 8.000, spesso agisce in sordina senza che chi ne è affetto sappia di esserlo. Ma un fattore scatenante può risultare fatale – come nel caso della giovane bodybuilder. Chi soffre del disturbo del ciclo dell’urea presenza una carenza di enzimi che impedisce di scindere correttamente le proteine. Tutto questo porta a un accumulo di ammoniaca nel flusso sanguigno. L’ammoniaca che risulta un veleno arriva poi fino al cervello, causando gravi danni, coma e morte.
Chi era Meegan
Meegan Hefford studiava da paramedico presso l’Edith Cowan University mentre lavorava part-time presso il Principessa Margaret Hospital. Aveva preso seriamente la possibilità di partecipare alla gara di bodybuilding, tanto che andava in palestra due volte al giorno, racconta la mamma. Quando a giungo aveva iniziato a sentirsi ‘strana’, lo aveva fatto presente alla madre, la quale al tempo le aveva detto: «Penso che stai facendo troppa palestra: calmati, rallenta». Ma Meegan era troppo presa dal suo intento. Così il 19 giugno è stata ricoverata in gravi condizioni: «Non potevo credere a quello che i medici mi dicevano, stava morendo – ha detto Michelle White – Ho detto loro ‘dovete darle più tempo’, perché non sembrava malata, sembrava bella».
Con la sua ha salvato la vita di 4 persone
Una volta stabilita la morte cerebrale e staccata la spina, Meegan ha potuto salvare la vita a quattro persone, donando i suoi organi. «Meegan ha salvato le vite di quattro persone, grazie al suo cuore, i suoi polmoni e i suoi reni – ha raccontato ancora la madre – Non hanno potuto prendere il fegato perché non funzionava più».
Attenzione agli integratori
Dopo il caso della morte di Meegan gli esperti mettono sull’avviso dall’uso degli integratori proteici. Più proteine non significa più muscoli, precisano. È meglio seguire una dieta equilibrata piuttosto che cercare di ingannare il proprio corpo. Questo non va bene, specie poi se si ha un qualche problema di salute che non si conosceva. I medici ritengono che spesso questi prodotti sono solo un risultato del marketing, fatti per vendere ma che non fornisoco alcun beneficio significativo per la maggior parte delle persone che li assumono. Per soddisfare il fabbisoghno proteici dell’organismo la maggior parte delle persone necessitano di 1 grammo per chilo di peso corporeo, anche se si è attivi. Chi poi fa sport, potrebbe avere bisogno di aumentare l’apporto fino a 1,5 grammi al giorno. Queste quantità di proteine, sottolineano gli esperti, si possono tranquillamente assumere con i cibi, senza bisogno di integratori. Insomma, se si segue una dieta corretta non c’è bisogno di andare a comprare e assumere polveri – anche se si vuole partecipare a una gara di bodybuilding.