1 settembre 2025
Aggiornato 16:30
Migranti e salute

I migranti portano malattie: è tutta una bufala. Le linee guida Inmp

Non è vero che i migranti portano malattie nel nostro paese, ma ora i controlli saranno ancora più severi. Le linee guida Inmp-Iss-Simm per un'assistenza uniforme e appropriata

Accordi Inmp per i migranti
Accordi Inmp per i migranti Foto: Shutterstock

ROMA - I migranti non portano malattie, semmai rischiano di prenderle da noi. Con queste parole gli esperti tentano di chiudere l’ennesimo capitolo sulle false credenze in fatto di accoglienza. E per la prima volta verranno pubblicate alcune linee guida sanitarie affinché la gestione dei migranti nel nostro paese venga svolta nel migliore dei modi. Ecco cosa cambia e perché non dobbiamo avere paura.

Un nuovo accordo
Di recente, l'Istituto Nazionale per la promozione della salute nelle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), ha siglato un accordo con l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e con la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), al fine di effettuare i migliori controlli sanitari a tutte le persone che richiedono asilo nel nostro paese. E non stiamo affatto parlando di numeri esigui ma di mezzo milione di migranti che sono stati accolti in Italia in soli tre anni. Le nuove linee guida «servono anche a superare una cattiva comunicazione su questi temi, piena di pregiudizi e stereotipi», spiega Maurizio Marceca, presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm).

Basta allarmismi
Il problema principale dei migranti è che la gente ha paura di loro. Specie per quanto riguarda le malattie. Sono in molti ad avere timore che molte patologie ormai debellate possano tornare in Italia o, peggio, che possano arrivarne di sconosciute. Ma le nuove linee guide intendono anche fare chiarezza sotto questi aspetti. «Non ci sono motivi per lanciare allarmi ingiustificati. Non abbiamo rilevato minacce, dal punto di vista delle epidemie, e il motivo è molto semplice: malattie come l'ebola o la tubercolosi non possono essere portate in Italia a causa della durata del viaggio. Nel caso dell'ebola la malattia si risolve, con un decesso o con una guarigione, nel giro di poche settimane, mentre il viaggio effettuato dai migranti è molto più lungo. Per la tubercolosi vale invece il principio opposto: questa malattia ha una progressione molto lenta, si manifesta anche dopo anni, mentre la traversata dei migranti è molto più breve», spiega Giovanni Baglio, medico responsabile scientifico del progetto.

Cartelle cliniche per ogni migrante
Una delle cose più importanti che cambieranno è la presenza di cartelle cliniche inserite in un database accessibile a tutti i centri di accoglienza. In questo modo ne beneficeranno anche gli stessi migranti che non saranno costretti a ripetere esami continui – a volte dannosi come le TAC – ogni volta che una persona si sposta da un centro all’altro.

Le fasi degli interventi sanitari
Quando un migrante farà il suo primo ingresso in un centro di accoglienza verrà inizialmente eseguito quello che viene chiamato intervento di primo soccorso. Ovvero i medici dovranno trattare per prima cosa i casi urgenti come quelli affetti da febbre malarica, anemie, diarrea, malnutrizione disidratazione. Ma non solo: a tutte le donne verrà eseguito un test di gravidanza non appena arrivano al molo al fine di scegliere un percorso assistenziale o un altro. Dopodiché bisognerà considerare eventuali patologie in corso nelle persone che già presentano i sintomi. È bene dire che in questa fase il migrante, non ha ancora la copertura sanitaria. L’ultima fase è, invece, quella di essere inviati a uno Sprar – un centro di secondo livello – per controllare le infezioni o le malattie asintomatiche. Si indaga quindi su epatiti, HIV e cancro. Solo a questo punto potranno essere somministrate tutte le vaccinazioni. «La linea guida viene a colmare un vuoto che era presente dal momento in cui si passa dal primo soccorso ai centri», conclude Raniero Guerra, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute.