Vaccini. Lettera di un padre al Governatore Zaia: «Non faccia ricorso. Mia figlia immunodepressa rischia la vita»
Nicola Pomaro, padre di una bimba di 5 anni, immunodepressa, scrive al Governatore del Veneto Luca Zaia un toccante appello affinché rinunci a fare ricorso contro l’obbligatorietà vaccinale. La piccola rischia la vita senza i vaccini

PADOVA – Da quando è stato approvato il Decreto per l’obbligo vaccinale si è già detto di tutto e sono scoppiate mille polemiche – spesso senza reale motivo o alimentate da una evidente disinformazione. Si è persino giunti ad apportare delle modifiche al Decreto, dopo il caos che ne è seguito. Ma, tra le tante (troppe) voci che si sentono in dovere di dire la loro, ecco spiccare una toccante lettera aperta di un padre di una bimba di 5 anni, che lotta contro un sistema immunitario altamente compromesso, tanto che non può vaccinarsi. Ecco perché il cosiddetto effetto 'immunità di gregge' sarebbe per lei la possibilità di salvezza, dato che se dovesse contrarre un’infezione da qualcuno non vaccinato sarebbe quasi con certezza condannata a morte.
La piccola, malata dall’età di 3 anni di anemia aplastica severa, da allora lotta ogni giorno contro questa patologia grave. E come lei tanti altri bambini che soffrono di altre malattie gravi che, anche se diverse, hanno una cosa in comune: l’immunodeficienza.
La lettera
Ecco perché il signor Nicola Pomaro, di Padova, dopo aver saputo che il Governatore del Veneto Luca Zaia ha dichiarato di voler impugnare davanti alla Consulta il decreto Lorenzin per l’obbligatorietà vaccinale, ha deciso di scrivergli una lettera, di cui riportiamo il testo qui di seguito, senza aggiungere commenti dato che ‘parla’ da sé.
«Egregio Governatore Zaia,
ho appreso dagli organi di stampa che si accinge a fare ricorso presso la Corte Costituzionale contro il decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale. Non lo faccia, è un errore gravissimo. Finché l’obbligo vaccinale non verrà ripristinato, la mia bambina immunodepressa continuerà a rischiare la vita ogni giorno. Come lei, molti altri bambini.
Nel luglio 2015, mia figlia, che aveva tre anni ed era stata perfettamente sana fino ad allora, si ammalò improvvisamente di una gravissima e mortale malattia del midollo osseo. Nel giro di pochi giorni, il suo sangue si svuotò completamente da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Poteva sopravvivere solo grazie a continue trasfusioni.
Dopo vani tentativi di cura, fu messa in lista per un trapianto di midollo. Dopo alcuni mesi, passati per lo più in ospedale per le continue infezioni, fu possibile reperire negli USA un donatore compatibile. Mia figlia, e noi con lei, passò tre mesi chiusa in camera sterile.
Fu sottoposta a chemioterapia massiccia, perse tutti i capelli e molti chili di peso, più volte fu a rischio di vita a causa di infezioni opportunistiche. Alla fine uscì, ma per molti mesi ancora poté essere avvicinata solo indossando mascherine, lei stessa poteva uscire di casa, con mille precauzioni, solo indossando una mascherina.
Decine e decine di bambini vivono lo stesso calvario ogni anno al Centro Trapianti del Reparto di Oncoematologia di Padova, che ormai conosciamo molto bene. Tante malattie diverse, una cosa in comune: l’immunodeficienza.
A causa della malattia e delle cure, questi bambini per diversi anni hanno un sistema immunitario debole e non possono essere vaccinati. Infezioni per nulla gravi per i bambini sani per loro viceversa sono mortali. La loro vita dipende dal fatto che gli altri bambini attorno a loro siano vaccinati impedendo ai germi pericolosi di circolare.
La copertura vaccinale in Veneto è scesa pericolosamente da quando è stato tolto l’obbligo vaccinale. Questo è un fatto, chi lo nega è in malafede. Questo fatto rappresenta un pericolo mortale per mia figlia e le migliaia di bambini nella sua condizione. Bambini che hanno già sofferto abbastanza. Se si oppone all’obbligo vaccinale, lei è e sarà responsabile delle conseguenze.
Io frequento gli ospedali, parlo con decine di medici (quelli veri, che salvano la vita), la propaganda e la disinformazione da lei diffuse in questi giorni non ingannano me né le migliaia di genitori di bambini malati di linfoma, leucemia ecc., che vivono in Veneto e sanno bene l’importanza delle vaccinazioni obbligatorie.
Vede, governatore, non vi è nulla di più imparziale della malattia: colpisce tutti, indistintamente, senza riguardo a stato sociale, conto in banca, credo politico o religioso. Oggi è toccato a mia figlia, domani può toccare a lei o qualcuno a lei vicino.
Non glielo auguro, naturalmente, ma in quel caso capirebbe molte cose. Venga, la prego, a parlare con i medici che hanno curato mia figlia, che curano ogni giorno bambini con malattie terribili. Chieda a loro se è necessario l’obbligo vaccinale».
Nicola Pomaro, padre di una bambina di 5 anni.
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