Riso bianco in gravidanza, e il bambino rischia l’obesità
Il consumo di riso bianco e altri cereali raffinati sembrano predisporre la madre a diabete gestazionale e il bambino a un maggior rischio di obesità e malattie cardiache. Ne bastano 150 grammi al giorno. Lo studio

Se l’alimentazione è uno dei metodi migliori per preservare la nostra salute, i cibi che consumiamo in gravidanza dovrebbero essere alla base del benessere del nostro piccolo. Purtroppo, però, spesso non è così. Tante gestanti non seguono lo stile alimentare indicato dal proprio medico con il rischio di predisporre il piccolo a tutta una serie di patologie. Una di queste è l’obesità.
Diabete gestazionale e obesità: due facce della stessa medaglia?
Secondo un recente studio condotto dalla Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development del National Institutes of Health, i bambini nate da madri che aveva sviluppato il diabete gestazionale, o che avevano incluso nella propria dieta cereali raffinati come il riso bianco, avevano molte più probabilità di mettere alla luce un bambino futuro obeso. E tale condizione di verificherebbe intorno ai sette anni di età.
Colpa dei cereali?
I cereali sono una delle fonti energetiche più importanti per la nostra salute. Il discorso, tuttavia, cambia molto quando si tratta di prodotti raffinati, di cui l’esempio più eclatante è contraddistinto dal riso che diviene così eccessivamente ricco di amidi. Consumare troppi cereali raffinati in gravidanza predispone pertanto sia al rischio diabete gestazionale nella madre che obesità e malattie cardiache nel bambino.
Il doppio delle probabilità di essere obesi
Secondo quanto è emerso dai risultati dello studio, i bambini nati da donne con diabete gestazionale o iperglicemia in gravidanza consumando cereali raffinati, avevano il doppio delle probabilità di soffrire di obesità. La quantità di cereali raffinati è stata calcolata nella dose minima di 150 grammi al giorno. Le future mamme che consumavano dosi ridotte: mediamente 37 grammi al giorno, hanno mostrato un rischio ridotto della metà.
Dopo la nascita non si possono cambiare le cose
È abbastanza istintivo pensare che la condizione possa essere evitata cercando di far seguire al proprio figlio una dieta sana. Purtroppo, però, a detta della ricercatrice Cuilin Zhang, il legame con l’obesità persisteva anche quanto i bambini consumavano alimenti sani aggiungendo ai propri pasti quantità elevate di frutta, verdura e conducendo una buona attività fisica. Questi studi sono avallati anche da altre ricerche che hanno mostrato come i cereali raffinati consumati dagli animali predispongono la prole all’obesità. Lo studio è stato pubblicato recentemente sull’American Journal of Clinical Nutrition.