17 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Malattie infettive

E’ allarme per Powassan, il virus letale trasmesso dalle zecche

Anche se più raro di Lyme, il virus Powassan trasmesso dalle zecche è mortale nel 15% dei casi. Si trasmette in pochi minuti con la puntura dell’insetto, attacca il cervello anche in modo irreversibile. Non esiste una reale cura

Pericolo zecche, ora c'è anche il virus Powassan
Pericolo zecche, ora c'è anche il virus Powassan Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Le zecche sono già tristemente famose per essere portatrici di un agente patogeno che causa la malattia di Lyme, che causa gravi danni a cute, articolazioni e sistema nervoso. Ora sono di nuovo protagoniste di allarme sanitario per la possibile diffusione di un altro virus: il Powassan, che risulta mortale nel 15% dei casi, e al momento ci sono soltanto cure sperimentali.

Già diffusi i primi casi
L’allarme giunge dagli Usa, e precisamente dal Nord America, dove sono già stati segnalati 68 casi dal 2006 al 2015, arrivati ora a 75 secondo i CDC. A differenza del batterio che causa la malattia di Lyme, a cui occorrono 24 ore per diffondersi nell’organismo umano, al virus Powassan bastano soltanto 15 minuti. L’ultimo contagio è stato segnalato la scorsa settimana nel Connecticut ai danni di un neonato di soli 5 mesi, a cui ha causato gravi danni neurologici.

L’allarme
A supportare l’allarme per una diffusione incontrollata è un’analisi pubblicata su Jama of Internal Medicine, poiché al momento è molto difficile contrastare il contagio, dato che esistono soltanto cure sperimentali. Il guaio è che chi ne sia contagiato non manifesta sintomi, ma più spesso si può manifestare all’improvviso dopo aver infettato il cervello e averlo infiammato. Le menomazioni neurologiche permanenti sono probabili nel 60% dei casi e nel 15% di questi sopraggiunge la morte. «Circa il 15% dei pazienti colpiti dai sintomi non sopravvivono – spiega Jennifer Lyons, direttore della divisione malattie neurologiche del Brigham and Women’s Hospital di Harvard – E tra chi sopravvive almeno il 50% subirà danni neurologici a lungo termine e spesso irreversibili. La linea di fondo – prosegue Lyons – è che dovremmo averne molta paura, perché nessuno è al sicuro [da Powassan]. Ed è probabile che ora stia emergendo e che esploderà nei prossimi anni».

Molte le zecche portatrici
Un po’ come è accaduto con Zika, a mano a mano che passa il tempo sono sempre più gli insetti che divengono portatori di questi agenti patogeni. Un’analisi condotta di recente nello Stato del Maine ha rivelato è già il 7% delle zecche adulte ad avere con sé il virus Powassan. «E’ inoltre possibile che altre persone siano state contagiate ma non lo sappiano, in quanto i sintomi sono lievi», sottolinea la dott.ssa Ann Powers dei CDC. «C’è da essere molto preoccupati – aggiunge Jennifer Lyons – e può darsi che il virus stia emergendo ora, ma i contagi esploderanno nei prossimi anni perché sono sempre più numerosi i cervi infetti e perché gli inverni sempre più caldi hanno portato a un aumento della popolazione di zecche». La maggioranza dei contagi avviene durante il periodo in cui le zecche sono più attive, ossia durante la tarda primavera, a inizio estate e a metà autunno.

I sintomi della malattia
Come accennato, spesso Powassan è asintomatico ma, quando emergono i sintomi questi sono in genere febbre, confusione mentale, difficoltà nel parlare, crisi epilettiche e vomito. Se si manifestano alcuni di questi sintomi significa che il cervello è stato colpito ed è necessario recarsi immediatamente in ospedale. «E’ molto probabile che molti, molti di più siano stati infettati e non identificati perché i loro sintomi sono lievi – ha commentato Ann Powers – Per quanto riguarda la questione se ci sarà o no una grande epidemia come accaduto con Lyme, mi auguro di no. Stiamo cercando di individuare le tendenze che possano segnalare il tipo di emergenza». In questo momento nessuno sa quanto velocemente o lontano il virus si diffonderà.