Infertilità? La dieta mediterranea migliora la qualità dello sperma
Una dieta sana sembra essere alla base del miglioramento della qualità dello sperma. Lo studio
MADRID- La qualità dello sperma, è noto essere un elemento essenziale per la fertilità di un uomo. Migliorarla sembra però essere più semplice del previsto: seguire l’ormai famosa dieta mediterranea. Ad asserirlo è un nuovo studio condotto in Spagna. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.
Frutta e verdura a volontà
La dieta mediterranea, contraddistinta da un buon apporto di frutta, verdura, pesce, latticini e un ridotto consumo di carni rosse lavorate, sembra migliorare la qualità dello sperma. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla Rovira Virgili University e il Pere i Virgili Health Research Institute. Una dieta di questo tipo sempre migliorare il grado di fecondabilità di un individuo.
Aggiungi omega-3 alla tua dieta
Secondo quanto riportato su Human Reproduction Update, una dieta sana che sia anche ricca di acidi grassi omega-3 e antiossidanti, è associata a una miglior qualità dello sperma. Tuttavia è importante che gli uomini eliminino anche i grassi trans e gli alimenti troppo lavorati e raffinati. «L’uomo che aderisca a una dieta sana potrebbe migliorare la qualità dello sperma e la propria fecondabilità», dichiarano i ricercatori.
Cosa mangiare dunque?
Via libera a frutta, carni bianche, verdura, pesce, crostacei e latticini a basso contenuto di grassi. Vietati i salumi, gli alimenti a base di soia, il caffè, l’alcol, gli acidi grassi trans, gli zuccheri e le bevande gassate. «Un elevato apporto di alcol, caffeina, carni rosse e carni lavorate ha un'influenza negativa sulla possibilità di fecondazione della propria partner».
La dieta mediterranea fa bene a tutti
Il lato positivo è che la dieta mediterranea, a prescindere dalla qualità dello sperma, è un tipo di alimentazione che pare aver riscontrato un grande successo in campo medico scientifico. Sembra infatti che sia in grado di prevenire moltissime malattie croniche dell’uomo moderno: malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e tumori.